Galbiate, Montanelli non è più sindaco

Il commissario, poi nuove elezioni

Alle 19.50 il primo cittadino è stato “dimissionato” con sette voti su dodici

Magni: «I dissidenti dovevano lasciare e basta» - Meroni (5 Stelle): «Caduto per tanti motivi»

Galbiate

Oggi alle 19.50 di ieri è finita la legislatura a Galbiate che era iniziata solo nel giugno del 2019; il sindaco Giovanni Montanelli – astenuto - ha incassato la sfiducia di 7 membri su 12 del consiglio comunale.

Ora si va verso il commissariamento del Comune e non c’è ancora una data certa per le prossime elezioni, realisticamente se ne potrà parlare solo nella primavera del 2021. Nessun ripensamento, tra i firmatari della mozione: cioè, l’esponente più votato di “Agenda Galbiate”, Andrea Rusconi; i quattro dell’opposizione 5Stelle; e i due ex di “Agenda” stessa, Alessandro e Cristina Tentori, quest’ultima già assessore ai Servizi sociali, alla quale Montanelli ritirò la delega lo scorso maggio. Per il capogruppo della ex maggioranza, Matteo Magni, «chi, di “Agenda”, non condivideva più lo spirito e i valori si doveva dimettere; invece, preferisce far terminare l’amministrazione, in piena emergenza Covid, con una mozione immotivata che si è cercato di far votare subito nella seduta consiliare scorsa».

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