1 Luigi Gnecchi mostra le medaglie che gli sono state assegnate2 Il lecchese, con la valigia i mano, alla base di Aviano poco dopo il rientro in patria, all’inizio del 19413Il suo BR 20 danneggiato dopo l’atterraggio a Bray-Dunes, l’11 novembre del 1940"
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Cronaca / Lecco città
Martedì 04 Marzo 2014
Lecco, domani i cent’anni
dell’aviatore Luigi Gnecchi
È uno degli ultimi sopravvissuti della battaglia d’Inghilterra, che si combattè nel 1940
«Quando scoppiò la Seconda guerra mondiale, i nostri aerei non erano più all’avanguardia»
1 Luigi Gnecchi mostra le medaglie che gli sono state assegnate2 Il lecchese, con la valigia i mano, alla base di Aviano poco dopo il rientro in patria, all’inizio del 19413Il suo BR 20 danneggiato dopo l’atterraggio a Bray-Dunes, l’11 novembre del 1940"
title="1 Luigi Gnecchi mostra le medaglie che gli sono state assegnate2 Il lecchese, con la valigia i mano, alla base di Aviano poco dopo il rientro in patria, all’inizio del 19413Il suo BR 20 danneggiato dopo l’atterraggio a Bray-Dunes, l’11 novembre del 1940"
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È uno degli ultimi sopravvissuti della battaglia d’Inghilterra combattuta nei cieli inglesi tra l’estate e l’autunno del 1940.
Sicuramente è l’ultimo sopravvissuto del primo Corso Pegaso 1935 dell’Accademia aeronautica. È uno dei pochissimi ad aver pilotato l’unico bombardiere interamente metallico italiano della Seconda guerra mondiale. Domani compirà 100 anni. Si chiama Luigi Gnecchi, classe di ferro 1914, ed è un lecchese “doc”, plurimedagliato (due medaglie d’argento al valor militare, una croce di ferro di seconda classe tedesca e molte altre ancora), e, quel che più conta, lucidissimo.
Nella sua casa di via Pizzi, insieme alla seconda moglie Aurora (Gnecchi rimase vedovo quasi cinquant’anni fa e si risposò), il pilota lecchese ricorda quei tempi “pioneristici”, dove il coraggio era la vera benzina “avio” del suo aereo e la temerarietà l’olio del bimotore.
L’intervista completa su “La Provincia di Lecco” in edicola martedì 4 marzo
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