Lecco: oratorio, giù il muro si apre la piazza

L’avvio delle attività all’interno della nuova struttura è previsto per il mese di settembre. Saranno realizzati anche campi sportivi, aree parcheggio e una fontana oltre agli spazi in uso alla parrocchia

Lecco

Un oratorio “aperto alla città”. È sempre più vicino. Tanto che a settembre si taglierà il nastro e si avvieranno le attività del nuovo oratorio. In corso di preparazione il calendario di iniziative ed eventi, pubblici o riservati alla stampa, che accompagneranno il percorso nei prossimi mesi. Il che vuol dire che la Comunità Pastorale “Madonna del Rosario”, ma in particolare i ragazzi dell’oratorio San Luigi e, in generale, tutti i giovani del centro di Lecco, sono in fibrillazione.

Proprio in queste ore è stata data notizia del fatto che i lavori del nuovo oratorio di Lecco sono arrivati alla definizione di quello che è il primo passo verso la nuova piazza. Nei giorni scorsi si è proceduto infatti con la demolizione parziale del muro perimetrale lungo via Ongania, muro che teneva “fuori” la città da quella che fu l’area Faini (antico stabilimento metalmeccanico, produceva “raggi” per gli ombrelli). L’intervento è propedeutico alla futura edificazione di una piazza antistante alla sala Don Ticozzi, all’allargamento del marciapiede, caratterizzato da un filare di alberi di alto fusto, e alla realizzazione di una fontana collocata in fondo alla piazza nel punto più prospiciente l’area parrocchiale. Qui troveranno posto i campi sportivi e le aree a parcheggio, mitigate da un bosco di lecci posti a protezione degli stalli di sosta. L’intervento fa parte del progetto “Piazza di Comunità” realizzato dalla parrocchia di San Nicolò e finanziato da Fondazione Cariplo con un bando emblematico e da Fondazione Banca del Monte di Lombardia.

Ma cosa vuol dire una piazza e un oratorio aperti alla città? Monsignor Bortolo Uberti, prevosto di Lecco, è stato molto chiaro sul punto: «Ci siamo quasi. Pensiamo a settembre di inaugurare la parte dell’edificio del nuovo oratorio che sarà abitato e che dice un’idea nuova di presenza dentro la città. Vuol essere più una casa per i giovani, i ragazzi e le famiglie. Un luogo da abitare. Per tradizione ambrosiana l’oratorio era il luogo delle partite di pallone, del catechismo, del cinema con le storiche caramelle. Ecco l’idea è nuova: l’oratorio è un luogo da abitare e attraversare dove tutti si devono sentire a casa. Anche i ragazzi che non fanno i riti di iniziazione cristiana, anche quelli di un’altra religione, anche gli adulti e gli anziani. È uno spazio aperto, in primis a partire dalla piazza. Il nostro oratorio sarà un abbraccio tra montagna e Lago. Tra Resegone e Lario».

Don Bortolo è quasi poetico: «Da quando abbiamo abbattuto quel muro di via Ongania e, prima, su via Parini, è entrata una ventata d’aria più fresca, pulita, frizzante. Abbiamo ridato vita a un’area degradata ed ex industriale com’era via Faini. Da via Ongania, invece, ora, si aprirà un’area verde accessibile a tutti e che porterà le persone dentro la nostra storia, quella dell’oratorio San Luigi, di San Nicolò: una bellezza che è storica, un racconto che viene da lontano, una buona notizia, la nostra, che sarà condivisa con tutti senza eccezioni».

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