Lecco: «Segnali di ripresa
Possiamo farcela»
    
    
        
            
Riva (Confartigianato): «Il clima è migliorato». Continuano a soffrire le imprese  dell’edilizia
Innovazione ed esportazioni per crescere
        
    
    
        
    
    
    
 
      
    
 
    
        
    
    
                    
                    
                    
                        
                    
                    
                        
    Due indici fanno una prova? Dipende. Ma tanto vale aggrapparsi a quel poco di positivo che arriva dagli uffici studi. 
Secondo un’indagine di Confartigianato Lombardia, nel terzo trimestre dell’anno è migliorata la fiducia degli imprenditori artigiani. E anche la produzione delle micro imprese manufatturiere segna un incremento. Siamo lontani dai massimi, ma dopo il minimo produttivo del secondo trimestre dello scorso anno, la curva ha continuato a salire, seppure a fatica. 
Due indici fanno una prova? Daniele Riva, presidente di Confartigianato Lecco, invita a guardare il bicchiere mezzo pieno: «Non condivido il  pessimismo che c’è in giro - nota il numero uno di via Galilei - e invito ad avere fiducia nelle capacità e nella voglia di fare di tantissimi  artigiani che ogni giorno lavorano e lottano con passione». 
Come hanno spiegato Riva e Vittorio Tonini (segretario generale di Confartigianato Lecco), l’associazione di via Galilei cerca di aiutare le imprese a resistere e a vedere se è possibile tornare a crescere. Come? La ricetta è quella sentita tante volte: export,  ricerca e innovazione,  e reti d’impresa. Che internazionalizzarsi sia una necessità lo si può leggere in un altro numero ricordato da Riva. «A settembre - ha ricordato il presidente di Confartigianato Lecco - il credito alle imprese manufatturiere  artigiane è calato dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Siamo quindi su un livello di stabilità. Mentre per le imprese dell’edilizia c’è stato un calo dell’8% e per quelle dei servizi del 5,4%». 
Il dato si può interpretare anche così: gli artigiani manufattieri sono riusciti a salire sul treno (lento) della ripresa europea grazie alle esportazioni dirette o indirette (in qualità di fornitori di aziende più grandi). E qui si aggancia l’incremento delle produzione e al miglioramento della fiducia di questi imprenditori. Mentre gli edili e i fornitori di servizi - che lavorano sul mercato interno - continuano a vedere i sorci verdi. E non  avvertono  nessun miglioramento della congiuntura. 
L’innovazione nelle ditte artigiane ha per forza di cose natura incrementale e si realizza nel lavoro giorno per giorno sul prodotto. Ma può essere sostenuta e sistematizzata da legami con laboratori e centri di ricerca, e dalla formazione. Come ricorda Riva, la formazione è uno dei servizi di punta di Confartigianato. «Quest’anno - spiega il presidente di via Galilei - abbiamo organizzato 95 corsi ai quali hanno partecipato 1600 persone. Inoltre, siamo impegnati in più progetti per avvicinare la scuola al lavoro artigiano. Per noi il modello da raggiungere è quello duale (alternanza continua tra scuola e lavoro) adottato in Germania e in Alto Adige». 
Ma innovazione è anche applicare   nuove modalità gestionali ed organizzative. E qui arriviamo alle reti d’impresa. Uno strumento che Lecco ha adottato con spirito pionieristico: il Pib (progetto innovazione business) è una delle prime reti a livello regionale. E - come informano i dati camerali - Lecco è ai primi posti in Lombardia  per diffusione dei contratti di rete. Nel Lecchese ne sono stati sottoscritti 44 (ovvero il 10,1% degli oltre 400 contratti della Lombardia e il 3,5% del totale nazionale che ha superato quota 1.200), con 81  imprese coinvolte (oltre 3 imprese ogni mille registrate, dato che pone Lecco in testa alla classifica lombarda: la media regionale è di circa la metà, 1,6 per mille, e quella nazionale è l’1 per mille).