
Cronaca / Lecco città
Domenica 26 Gennaio 2014
Lecco, il sindacato accusa
«Mancano cinquanta postini»
Bollette scadute e screening sanitari in ritardo. «Siamo in 150, pochi per garantire il servizio. Dopo le polemiche nell’area di Valmadrera e Oggiono si aprono i fronti del Meratese e della Valsassina

Bollette scadute, lettere per gli screening sanitari consegnate in largo ritardo, cartoline arrivate dopo un mese dalla spedizione. Giornali e riviste spariti. Cumuli di lettere in attesa di essere evasi, fermi nei centri di smistamento. A Valmadrera nei giorni scorsi c’era ancora parecchia posta in giacenza, soprattutto quella diretta in paese, a Oliveto Lario e Pescate.
Le Poste italiane fanno cassa con una miriade di servizi e dimenticano il loro compito originale: distribuire lettere, bollette e riviste. E’ un susseguirsi di disservizi.
Dopo le polemiche nell’area di Valmadrera e Oggiono, si aprono i fronti di Merate e della Valsassina con lamentele per la mancata consegna di parecchia corrispondenza. Nel Meratese c’è chi si è visto recapitare una cartolina dopo un mese che giaceva nel centro di smistamento.
I postini titolari in servizio sul territorio sono circa 150: ne servirebbe almeno un’altra cinquantina - così sostengono i sindacati - per poter assicurare un servizio continuativo e per avere delle consegne quotidiane, almeno da lunedì a venerdì visto che da un anno e più al sabato le consegne sono state cancellate.
Ciro Nigriello, responsabile delle Rsu per Cgil, delinea il quadro generale: «Nel Lecchese ci sono difficoltà ovunque. Le Poste non fanno assunzioni e non sostituiscono più gli addetti in ferie o in malattia, ma caricano il lavoro sui colleghi delle zone limitrofe. Anni addietro la corrispondenza veniva smistata direttamente nell’ufficio di paese e poi recapitata, adesso sono stati creati alcuni centri di smistamento a cui però fanno capo numerosi paesi e questo crea ritardi».
E l’azienda che dice? Nulla. La sua posizione, da giorni, è affidata al silenzio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA