
Cronaca / Lecco città
Venerdì 20 Ottobre 2017
Lecco, tanti sacchi sbagliati
La differenziata in centro non decolla
I residenti non hanno ancora assimilato le nuove regole del ritiro
Il centro non passa l’esame del bidone giallo. Anzi, l’esame della “spazzatura”.
Bastava farsi un giro nella mattinata di ieri tra via Bovara, piazza Cermenati, i vicoli e piazza XX Settembre, per rendersi conto di quanti sacchetti “sbagliati” sono stati lasciati a parte dagli operatori ecologici. Mercoledì, per esempio, era il giorno del ritiro dell’ormai famigerato bidone giallo. Ma erano pochi quelli esposti.
Molti di più i sacchetti “viola”, ovvero quelli dedicati alla raccolta di plastica e alluminio. Di sicuro ci vorrà un po’ di tempo perché la gente faccia attenzione ai giorni di raccolta del viola e del giallo: prima ogni settimana passava la raccolta del viola che ora è diventata quindicinale per permettere la raccolta del bidone giallo nella settimana che era quella del doppio passaggio del viola. Il che rende il meccanismo ancora da affinare e da mandare a mente.
Ma il vero problema è un altro. I volonterosi ci sono. Le persone attente pure. Ma gli incivili anche. E sono tanti: «Guardi – spiega un negoziante di via Bovara che vuole restare anonimo – la via è sporca perché qui tanti residenti se ne fregano della differenziata. Li vedo scendere con i sacchetti dell’umido o addirittura il vetro e depositarli tranquillamente nei cestini dell’immondizia pubblica. È uno schifo».
E, in effetti, proprio ieri, nel giorno della raccolta di umido e vetro, c’erano pochi bidoni blu (vetro) e verdi (umido), in giro. Ma nei cestini, ecco spuntare bottiglie, sacchetti biodegradabili pieni di residui alimentari.
Altre bottiglie spuntano da un sacchetto di carta che non è stato raccolto perché - spiega un adesivo di Silea-Econord- per il vetro bisogna usare l’apposito bidone blu. Stupisce fra l’altro il fatto che anche di bidoni gialli e verdi ce ne fossero in giro pochissimi. Vero che, alle 10,30 del mattino, molti sono già stati ritirati dai proprietari, ma l’impressione è che qualcosa non torni. Ovvero che siano ancora troppi quelli che della differenziata se ne infischiano.
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