
Cronaca / Circondario
Mercoledì 03 Settembre 2025
Liste d’attesa infinite, i pazienti restano senza risposte
Slot insufficienti, agende chiuse e controlli che saltano: la testimonianza dei medici di base lecchesi
Lecco
Liste d’attesa? Fanno venire il mal di testa. Se non peggio. Restano gravemente insufficienti le disponibilità e infinite le attese. E non si vede via d’uscita.
Nonostante Regione Lombardia abbia cercato di imporre più slot alle aziende socio-sanitarie territoriali e anche alla sanità convenzionata, i posti nelle agende non si trovano. Sarà anche un problema di inappropriatezza di prescrizione, ma la realtà è che le imposizioni regionali sono spesso rimaste lettera morta.
Il Piano regionale di prevenzione 2021-2025 aveva dato nuovo impulso al privato convenzionato, chiedendo più esami e più visite per i controlli periodici. Ma i risultati non si sono visti: slot troppo pochi, e senza verifiche sugli effettivi inserimenti.
«Le liste d’attesa? Sono lunghissime – spiega Francesca Brusa, responsabile dell’aggregazione funzionale territoriale (Aft) di Calolziocorte-Olginate e medico di base a Olginate –. Anche per i pazienti con Pai, cioè i piani di assistenza individuale per cronici, non abbiamo abbastanza posti a disposizione. La nostra cooperativa fatica a reperirne sia in ospedale che nelle cliniche convenzionate. Parlo di ipertesi, diabetici, pazienti con cardiopatie o broncopatie croniche…».
Una speranza, anche se debole, arriva dalle Case di Comunità: «Dovrebbero aumentare gli slot nei prossimi mesi – aggiunge Brusa –. Ma saranno comunque una goccia nel mare. Ormai quasi tutti, anche per esami di base, si rivolgono al privato. Alcuni si spostano in provincia di Bergamo, dove le attese sono minori perché garantiscono slot per urgenze a 30 o 60 giorni».
Il problema resta enorme: «Mentre per richieste entro 10 giorni si trova qualcosa – osserva Brusa – per i cronici che prenotano anno su anno, o per i controlli a sei mesi, non ci sono neppure le agende aperte. Chiude tutto per la troppa domanda. E il paziente rimane con la ricetta in mano, che ogni sei mesi scade e deve essere rifatta».
Unica nota positiva, la campagna antinfluenzale: i medici hanno già ricevuto la comunicazione che a ottobre arriveranno le prime dosi. «Da quest’anno – conclude Brusa – useremo il portale Arvax, dedicato ai medici di base, che dovrebbe rendere più rapido l’approvvigionamento dei vaccini».
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