Meno consumi ma più prestiti personali
anche a Lecco e Sondrio:
servono per pagare spese e bollette

Lecco - Sondrio

Aumentano i prestiti personali, crollano quelli finalizzati agli acquisti. Secondo i dati Eurisc - il sistema di informazioni creditizie gestito da Crif, azienda bolognese che si occupa di consumi e business information - i lombardi consumano sempre meno. Meno auto, meno elettrodomestici, meno vacanze. In compenso, però, chiedono prestiti sempre più spesso, e lo fanno per pagarsi spese e bollette. Rispetto al 2023, i prestiti “personali”, vale a dire non finalizzati all’acquisto di un bene, nel 2024 sono aumentati del 15,9% in provincia di Lecco, mentre sono calati del 7,6% quelli finalizzati. Il trend è identico per tutte i capoluoghi di provincia lombardi, anche se ci sono città il cui dato è più marcato: è il caso di Sondrio con un 20,5% di crescita dei prestiti personali e un ridimensionamento di quelli finalizzati del 12,2%. La crescita dei prestiti personale è a due cifre ovunque, con picchi a Bergamo (+15,5%), Brescia (+13,9%), Pavia (+14,9%) e Varese (+14,4%). L’andamento dei prestiti finalizzati all’acquisto è invece negativo in tutti i territori lombardi. A Como, nel 2024, i prestiti “personali” sono aumentati del 13,2% e sono invece calati del 7% quelli finalizzati. Risulta che, analogamente, sia salito il valore degli importi richiesto; da Varese a Monza passando per Como, supera i 9mila euro, a fronte di una media regionale che oscilla tra i 7 e gli 8mila.

A confermare le difficoltà è Roberto Erba, presidente di Federconsumatori Lecco: «Neppure nel Lecchese è facile fare fronte ai costi delle forniture elettriche e di gas, soprattutto dopo gli ultimi rincari e quelli dei prossimi mesi, tra Trump, la Russia, i dazi - commenta -. Questa è tutta una materia in evoluzione. In questi giorni, da parte del nazionale riceviamo moltissime comunicazioni. Noi non abbiamo ricevuto molte segnalazioni rispetto ai prestiti, ma so che altrove la situazione è seria. Non è un momento facile per le famiglie italiane, in generale, e anche per i vulnerabili l’energia è in salita del 18%. Pare poi che, nel 2027, i tutelati debbano rientrare nel libero mercato: abbiamo chiesto un incontro urgentissimo per chiedere delucidazioni e saperne di più».

I numeri confermano: tra i mesi di febbraio e dicembre del 2024, il costo del gas è aumentato del 42%, quello dell’energia elettrica del 38,5%. Le stime per l’anno in corso non sono meglio, e benché siti specializzati e siti di informazione forniscano stime di aumenti attorno al 10%, la sensazione è quella che alla fine il peso sarà anche maggiore.

I dati Eurisc forniscono anche un quadro sulla situazione dei mutui, le cui richieste, rispetto all’anno precedente, sono tornate a crescere in virtù del taglio del costo del denaro deciso dalla Banca centrale europea. A Lecco le domande sono cresciute del 10,9%, un dato inferiore rispetto alla media del resto della Regione, con un importo medio di 138.136 euro. Il risultato migliore è quello che si è registrato in provincia di Sondrio (+21,3%), con un importo medio di 138.552 euro, seguito da Brescia (+15,9%) e Bergamo (+15,2%), con Varese fanalino di coda (+9,6). La città in cui si richiedono le cire più elevate è Milano (189.820), ma in questo caso l’aumento sull’anno precedente è fermo al 3,4%. Ferma a una variazione dello 0% la provincia di Mantova, dove per acquistare casa basta un mutuo da 123.947 euro. Lodi, infine, il capoluogo in cui si è maggiormente ridotto rispetto al 2023 il numero delle richieste: -6%.

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