Oggiono: imprenditore morì in Cina
Dopo nove anni riesumata la salma
    
    
        
            
Ordinanza del tribunale civile di Monza per riesaminare i resti sepolti a Oggiono
Sconcerto in paese per la delicata vicenda, la vittima aveva fondato le officine Rpr
        
    
    
        
    
    
    
 
      
    
 
    
        
    
    
                    
                    
                    
                    
                        
    Oggiono - La morte dell’imprenditore Nando Riva, nell’aprile del 2005, sconvolse la comunità: aveva 64 anni; fu per un tragico incidente stradale in Cina, dov’era per lavoro, si apprese.
 «Ho perso un fratello», dichiarò l’ex sindaco Luigi Pirovano. Nove anni dopo, la ferita si riapre: inaspettatamente, incredibilmente. 
Il corpo dell’industriale è stato riesumato l’altra mattina. L’ordinanza è del tribunale civile di Monza: ha disposto che la salma venisse messa a disposizione per i rilievi del Ctu del tribunale stesso; il consulente tecnico d’ufficio è l’esperto del quale si avvale il giudice. 
Il profilo della vicenda, intanto, non è penale e - secondo fonti dirette - quando la bara è stata aperta, i resti ritrovati all’interno avrebbero consentito subito una prima riconferma dell’identità del cadavere; ora il problema potrebbe essere di riaccertare le cause esatte del decesso, a così tanto tempo di distanza. 
Nando Riva era uno dei più noti imprenditori oggionesi, fondatore nel 1965 delle officine meccaniche Rpr delle quali, fino alla crisi – sfociata a gennaio del 2005 nel fallimento – era stato l’amministratore delegato. 
Tutti i dettagli nell’ampio servizio su “La Provincia di Lecco” in edicola sabato 8 marzo.