Oggiono saluta Claudio Redaelli: «Aveva a cuore il bene degli altri»

Si sono svolti questa mattina nella chiesa di Sant’Eufemia i funerali di Claudio Redaelli, scomparso a 93 anni. Giornalista, editore e politico, fu consigliere comunale e fondatore de Il Punto Stampa

Oggiono

Si sono svolti questa mattina, nella chiesa parrocchiale di Sant’Eufemia a Oggiono, i funerali di Claudio Redaelli. Giornalista, editore e politico impegnato, Redaelli si è spento a 93 anni dopo una vita intensa, in cui non si è mai risparmiato.

La presenza del sindaco di Oggiono, Chiara Narciso, e dell’assessore Giovanni Corti ha sottolineato il riconoscimento del Comune per l’impegno profuso da Redaelli quale consigliere comunale. In chiesa anche diversi giornalisti che hanno condiviso con lui un tratto di strada professionale e umana.

La cerimonia funebre è stata presieduta dal parroco di Oggiono, don Maurizio Mottadelli, che nell’omelia ha invitato a ricordare Claudio con gratitudine e fede: «Questi sono momenti di grande dolore, ma anche l’occasione per tirare le somme di una vita intera. L’unico che può giudicare il senso delle nostre esistenze è Gesù Cristo, che ha dato la sua vita per noi. Non ho avuto la fortuna di conoscere Claudio, ma so del suo impegno civico e della passione con cui ha svolto la professione di giornalista. Agli occhi di Dio conta ciò che uno ha nel cuore e il motivo profondo per cui compie certe scelte. Claudio era animato da grande attenzione per il bene degli altri, come ha dimostrato nel suo impegno civile».

Don Mottadelli ha poi richiamato la misericordia divina: «Il giudizio di Dio è misericordioso. Nel Vangelo è detto che nessuno andrà perduto. Noi oggi affidiamo Claudio alle mani di Dio e promettiamo di fare tesoro di tutto ciò che ci ha testimoniato».

Al termine della cerimonia ha preso la parola l’assessore Giovanni Corti: «Voglio ricordare che Claudio Redaelli è stato per tanti anni consigliere comunale e che nel 1998 ha ricevuto il Premio Marco d’Oggiono dalle mani del premio Nobel Rita Levi Montalcini, presente quel giorno in città. L’ho conosciuto che aveva già ottant’anni: veniva spesso a trovarmi in libreria e ricordo la passione con cui parlava del suo giornale Il Punto Stampa, la sua ragione di vita. Mi spiegava con convinzione quanto fosse importante coltivare le proprie passioni».

Corti ha ricordato Redaelli come un uomo del fare, sempre curioso e attivo: «Claudio aveva una profonda cultura del lavoro e al centro della sua esistenza c’erano gli ideali che ha sempre perseguito. Aveva aderito alla Resistenza, si era iscritto al Pci, aveva lavorato per L’Unità. Mi raccontò che il suo primo articolo lo scrisse il 12 dicembre 1969, giorno dell’attentato di Piazza Fontana a Milano: un autentico battesimo del fuoco. Un’altra sua grande dote è sempre stata la capacità di dialogare con il mondo cattolico. Non a caso ha conosciuto e frequentato sacerdoti come padre David Maria Turoldo, Camillo De Piaz e monsignor Luigi Stucchi, e ha seguito con ammirazione il magistero dei cardinali Carlo Maria Martini e Dionigi Tettamanzi».

Dopo la cremazione, il feretro di Claudio Redaelli sarà sepolto nel cimitero di Oggiono.

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