Oggiono, terrorismo e mafia

In comune il sopruso

Gli attentati a Bruxelles e l’impegno dei ragazzini della terza B delle medie tradotto nel progetto attraverso uno spettacolo

Oggiono

«Non avremmo potuto trascorrere in maniera più adatta questa serata, di dolore e sconforto»: la dirigente dell’istituto comprensivo, Anna Panzeri, ha introdotto così lo spettacolo sulla legalità, portato in scena in aula magna l’altra sera dalla classe terza B delle medie “Marco d’Oggiono”, nato dai quattro mesi di laboratorio teatrale sulla mafia.

La rappresentazione – con l’assessorato alla Cultura del Comune - è stata preceduta dall’incontro degli alunni con lo scrittore Luigi Garlando, al cui libro “Per questo mi chiamo Giovanni”, ispirato a Falcone, la classe si è rifatta.

«Gli eventi di Bruxelles hanno un tragico collegamento con le tematiche approfondite dai nostri alunni – ha sottolineato la dirigente – e possono offrire spunti di riflessione anche per noi adulti; il filo conduttore tra terrorismo e mafia è il sopruso, attuato senza scrupolo e con sanguinaria violenza da gruppi e associazioni, di stampo terroristico appunto o mafioso, che tentano così d’imporre e prevaricare; il sentimento che suscitano, e che non dobbiamo trasmettere ai figli, è la paura».

Tutti i dettagli nell’ampio servizio su “La Provincia di Lecco” in edicola giovedì 24 marzo.

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