Prato Valentino 2050: una riflessione
per costruire il turismo del futuro

«Teglio è una località dove l’affluenza turistica è già destagionalizzata. Sempre meno persone, però, vanno a sciare e cercano altro. Che Teglio è in grado di dare, per cui dobbiamo capire insieme quale offerta costruire a Prato Valentino»: È la premessa da cui Chiara Sesti dell’associazione Val.Te.Mo (costola operativa del Polo Unimont dell’Università degli Studi di Milano) è partita nella presentazione del rapporto

Teglio

«Teglio è una località dove l’affluenza turistica è già destagionalizzata come ci dicono i dati delle presenze. Sempre meno persone, però, vanno a sciare e cercano altro. Che Teglio è in grado di dare, per cui dobbiamo capire insieme quale offerta costruire a Prato Valentino». È la premessa da cui Chiara Sesti dell’associazione Val.Te.Mo (costola operativa del Polo Unimont dell’Università degli Studi di Milano) è partita nella presentazione, nella sala consiliare tellina, di “Prato Valentino 2050: progettazione partecipata per il turismo di domani” finanziata da Fondazione Cariplo all’interno del bando “Montagne in transizione” che vede il partenariato con Unimont - Università degli studi di Milano, Università degli Studi di Milano Bicocca, Comune di Teglio, Alpe Teglio, Cai Teglio, Associazione canoa club Valtellina e, quale ente capofila l’associazione, Val.Te.Mo.

D’altro canto «le montagne hanno bisogno di attenzione e impegno», come ha detto in premessa Anna Giorgi, responsabile del Polo Unimont di Edolo, che è intervenuta da remoto. Il progetto, avviato da alcuni mesi, ha visto come primo step la conoscenza del territorio, la raccolta e analisi dei dati e la costruzione di una mappa di comunità. «Il tasso di crescita della popolazione dal 2012 al 2024 è stato di -2,3 per cento, quando il valore dei comuni montani è in media –5 per cento, ma nel 2024 è stato +1,90 per cento, un aumento legato non alle nascite, ma ad un fenomeno migratorio, cioè di persone che hanno spostato la residenza qui. Quindi Teglio attrae», ha spiegato Sesti. Le strutture ricettive sono 29, 300 i posti letto fra strutture ricettive o extra alberghiere, mentre le abitazioni non occupate (perché vuote o utilizzate come case vacanze o messe in vendita o affitto) sono il 66,2 per cento. Passando alle presenze, nel 2023 queste sono state 34.892, gli arrivi 15.632, la media di permanenza è di 2,2 notti. Dando uno sguardo a Prato Valentino, i biglietti venduti nella stagione sciistica ’23-’24 sono stati 3.350, mentre i passaggi 13.241 contro i 41.098 passaggi della stagione 2013-2014, con un netto calo in dieci anni del 68 per cento. Un dato che non passa inosservato e che impone una riflessione seria per il futuro.

A Prato Valentino le strutture di accoglienza non mancano con lo Chalet Baite del sole (15 posti), il residence Stefania con appartamenti, l’agriturismo La Piana (10 posti), 66 unità abitative o seconde case, la Capanna Meden (15 posti). Luoghi dismessi sul territorio, da considerare ai fini di un riutilizzo, l’arrivo del vecchio skilift, la colonia di Teglio, l’impronta del vecchio edificio al passo Meden. Se noti sono i punti di forza di Teglio, le criticità, secondo gli intervistati, sono «la mancanza di neve, la forte competitività di altre località, la distanza del comprensorio sciistico dal paese, la divisione fra Teglio alta e bassa, la mancanza di un aggancio cooperativo fra le diverse realtà – ha illustrato Federica Nova (Unimont) -. Fra le opportunità si è parlato di intervenire sui luoghi dismessi, diventare punto di riferimento per scialpinismo, gastronomia, mtb. Non mancano le minacce di un overtourism in estate, della perdita di servizi per residenti, di un turismo basato sull’infrastrutturazione della montagna, di finanziamenti di strutture che necessitano risorse per il mantenimento».

Il prossimo step – come hanno spiegato Alessandro Valli di Val.Te.Mo e Luca Bottini di Milano Bicocca - sarà un questionario che verrà somministrato a residenti, turisti e proprietari di seconde case con domande sul rapporto individuale con il territorio, sulla propria percezione di criticità o punti di forza rispetto a servizi, potenzialità e mobilità. Il questionario sarà cartaceo (presente in vari punti del territorio) oppure digitale; aggiungeranno workshop partecipativi a settembre.

«Abbiamo un ottimo punto di punto di partenza per sviluppare riflessioni sui servizi e sul futuro di Teglio e di Prato Valentino, per creare eventi ed aspettative nei confronti dei visitatori e fare sì che i nostri ragazzi possano restare sul territorio. Un lavoro che dobbiamo fare insieme alla comunità». È il pensiero del sindaco di Teglio, Ivan Filippini, intervenuto alla presentazione del progetto Prato Valentino 2025. Difatti, come precisato da Stefano Sala (Val.Te.Mo), «il nostro compito è quello di facilitare idee e proposte da parte della cittadinanza e dei visitatori – ha detto rivolgendosi ai presidenti in sala -. Come volete il vostro territorio di Teglio e Prato Valentino nel futuro? Ci sono potenzialità cui non si è ancora pensato? Importante sarà interagire con i proprietari di seconde case, turisti e tellini».

Il quadro, esposto da Monica Bernardi (Milano Bicocca), non è confortante: montagne bollenti, ghiacciai che si sciolgono sempre più, declino progressivo dello sci di massa. Ciò impone di dare forma a «nuovo modo di vivere la montagna – ha spiegato -. I dati dimostrano che, laddove si diversifica l’offerta turistica, si riesce a contenere meglio l’impatto della crisi. E, con diversificare l’offerta, si intende rendere la montagna luogo di esperienza ecologica, culturale e relazionale, riconnettersi con la natura, apportare un cambiamento sistemico. Ci sono territori che stanno già cominciando a lavorare in questo senso».

Al termine dell’incontro – seguito da un foltissimo pubblico, molte le persone che sono dovute rimanere in piedi – è intervenuto Paolo Cogliati con una sua riflessione: «Il tema non è Prato Valentino, ma il territorio diffuso. Occorre guardare la montagna come soggetto con rispetto e con reciprocità. Se vogliamo arrivare al 205 dobbiamo pensare quale deve essere il nostro modello». Più critico lo storico Gianluigi Garbellini che ha detto: «Da questa presentazione non esce l’anima del territorio, non esce Teglio con la sua storia e la sua cultura. Prato Valentino è sempre stata considerata da me, finora, un’appendice di Teglio». Anna Giorgi, responsabile del Polo Unimont dell’Università degli Studi di Milano, ha risposto che i protagonisti del progetto sono i cittadini di Teglio: «La nostra è una chiamata alla responsabilità».

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