Pronto soccorso, in provincia di Sondrio attesa media di 42 minuti

Asst Valtellina e Alto Lario fa il punto sull’attività dei pronto soccorso nei primi mesi del 2025: gestiti quasi 28mila pazienti nei presìdi ospedalieri della provincia. Introdotti ambulatori dedicati ai codici minori e percorsi specialistici per le urgenze più comuni.

Sondrio

Sono spesso oggetto di critiche per i tempi d’attesa percepiti come lunghi, eppure, i Pronto soccorso e i Punti di primo intervento di Asst Valtellina e Alto Lario costituiscono un’eccellenza in Lombardia per tempi d’attesa e gestione dei pazienti.

Lo assicura Asst Valtellina e Alto Lario, che ha fornito un quadro dell’attività svolta nei primi 130 giorni dell’anno in corso dai Pronto soccorso di Sondrio, di Sondalo, di Chiavenna e dai Punti di primo intervento di Morbegno e di Livigno. Realtà che hanno gestito quasi 28mila pazienti, più di 200 al giorno di media, con un tempo di attesa medio di 42 minuti fra presa in carico e visita, e con la chiusura della pratica in meno di tre ore, tempo che varia fra l’ora richiesta per i codici bianchi e le quattro ore per i casi più gravi.

Nello specifico, dicono sempre da Asst, a parte i codici rossi, quelli urgenti, che vengono presi in carico subito, all’arrivo in Pronto soccorso e poi registrati successivamente, il tempo medio di attesa fra triage e visita è di 23 minuti per codici arancioni, quelli di media urgenza, di 40 per gli azzurri, un po’ meno urgenti, e, poi, via via, a scalare, di 45 per i verdi e di 49 per i bianchi, che corrispondono alla non urgenza.

«In media - dicono sempre da Asst -, fra triage e chiusura della pratica, che può sfociare nel ricovero, nel trasferimento in altre strutture ospedaliere o nelle dimissioni, trascorrono tre ore e 36 minuti per i codici rossi, quattro ore e quattro minuti per gli arancioni, tre ore e 40 minuti per gli azzurri, due ore e 29 minuti per i verdi e un’ora e cinque minuti per i bianchi. Dalla visita alla chiusura della pratica passano, invece, in media poco più di due ore e, nello specifico, tre ore e 24 minuti per i codici rossi, tre ore e 41 minuti per gli arancioni, tre ore per gli azzurri, un’ora e 43 minuti per i verdi e un’ora e quattro minuti per i bianchi».

E non è tutto perché ci sono anche i tempi di “sbarellamento”, quelli necessari a trasferire il paziente dal mezzo di soccorso al Pronto soccorso. Che in Asst Valtellina e Alto Lario sono «di una rapidità tale - dicono dall’azienda - da permettere alle ambulanze di tornare operative in tempi ridottissimi, contribuendo alla continuità dei soccorsi sul territorio».

Un quadro incoraggiante, quindi, che cozza un poco col comune sentire, ma occorre anche considerare la complessità della gestione delle urgenze, e il fatto che, da noi, in provincia, la pressione sui Pronto soccorso è probabilmente minore che altrove in relazione alla popolazione residente. Non così rispetto a quella turistica, perché tutti i Pronto soccorso e i Punti di primi intervento risentono di picchi di attività durante le stagioni invernali ed estiva.

Negli ultimi anni sono poi stati introdotti anche nuovi percorsi organizzativi per la presa in carico diretta da parte dei medici specialisti in otorinolarigoiatria, oculistica, ginecologia, ortopedia e odontoiatria e un’altra importante innovazione è rappresentata dall’introduzione dell’ambulatorio per i codici minori attivo dalle 9 alle 17, per gestire separatamente i casi non gravi, contrassegnati dai codici bianco e verde.

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