Cronaca / Lecco città
Martedì 12 Agosto 2014
Provincia, rischio di esuberi
Nell’incertezza i 244 dipendenti
Si respira aria di preoccupazione. Il rappresentante sindacale: «Segnali non buoni». La Cisl rassicura: «Saranno i sindaci a governare e i Comuni sono a corto di personale»
La Regione “ruba” il lavoro alle Province senza farsi carico del personale in esubero. Il sindacato regionale lancia l’allarme: la stima è di un surplus di lavoratori intorno a 600 unità su un totale di 6.430 dipendenti in capo alle dodici amministrazioni provinciali lombarde.
A Lecco lavorano per la Provincia 244 persone, di cui 226 a tempo indeterminato, 9 a tempo determinato e 9 dirigenti. E anche a Villa Locatelli e negli uffici di corso Matteotti l’incertezza sul futuro non concede vacanze rilassate. Quanti i possibili esuberi? Se non proprio clima di terrore, tra le scrivanie si respira comunque un’aria di preoccupazione. «I segnali non sono buoni - conferma Francesco Mazzeo, della rappresentanza sindacale dei dipendenti provinciali - Si trasferiscono alcune funzioni senza che si sappia nulla sugli organici e senza che sia stato esplicitato ancora un disegno organico di riorganizzazione».
C’è una delibera provinciale sulla dotazione organica e sul piano occupazione che esclude esuberi per i prossimi tre anni. Peccato risalga al dicembre scorso, prima della legge 56 Delrio dell’aprile di quest’anno che ha dato il via alla riforma delle Province.
In un quadro fumoso ancora tutto da definire c’è chi però lancia messaggi di serenità. È il segretario della funzione pubblica della Cisl, Valerio Colleoni: «Vero che ci sono aspetti ancora da chiarire, come le delega sul lavoro che non sia a chi sarà in capo, ma la legge Del Rio non ha cancellato le Province bensì ha cambiato il modo di governarle. Saranno i sindaci del territorio a decidere e uno di loro sarà chiamato a presiedere l’ente: già solo questo dovrebbe fare stare tranquilli».
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