
Cronaca / Valsassina
Lunedì 13 Ottobre 2025
Quattro richiedenti asilo minacciano il sindaco di Ballabio: verranno espulsi
Gli egiziani erano ubriachi e avevano importunato una ragazza. Fermati dai vigili hanno iniziato a inveire e a protestare
Ballabio
Saranno espulsi, con ogni probabilità, i quattro protagonisti dell’aggressione a una donna, agli agenti della Locale di Ballabio e del sindaco Giovanni Bruno Bussola. Non era mai capitato nulla a Ballabio in più di quindici anni di Cas, centro di accoglienza straordinaria. Centinaia, migliaia, di extracomunitari, richiedenti asilo, si sono succeduti senza che la popolazione, tranne rarissimi casi del tutto innocui, si lamentasse della presenza di questi stranieri che per la quasi totalità si sono sempre comportati bene. Invece mercoledì scorso il fattaccio.
Quattro egiziani, due appena arrivati e due invece a Ballabio da un mese e mezzo circa, hanno pedinato e spaventato una giovane donna in pieno centro, davanti al Municipio, alle 17 di un mercoledì qualsiasi. Dopo di che, fermati dalla Polizia locale comandata da Marco Maggio e accompagnati negli uffici comunali, hanno dato in escandescenze, arrivando a prefigurare il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Intervenuto anche il sindaco, hanno fatto di peggio: lo hanno minacciato, inveendo in arabo e simulando il gesto dello strangolamento, ai danni del malcapitato primo cittadino. «Non c’è ancora certezza, perché in Prefettura stanno analizzando la situazione, ma dovrebbero essere espulsi tutti e quattro i coinvolti. Quel che è certo è che sono stati allontanati da Ballabio, ma sono convinto che perderanno lo status di richiedente asilo dopo questa “bravata”».
Il sindaco di Ballabio è scosso dall’episodio proprio per le conseguenze che avrebbe potuto avere sulla ragazza: «Non è successo niente e la ragazza sta bene – premette il primo cittadino – ma psicologicamente la giovane è ancora molto agitata, spaventata. Il problema è che i quattro erano ubriachi, probabilmente perché non abituati a bere e hanno perso il controllo. Ringrazio la Prefettura e la Questura, ma in primis la mia Polizia locale, per la solidarietà e l’intervento che hanno operato in seguito al pedinamento. Io ero intervenuto negli uffici della Polizia locale per moderare la situazione, per farla calmare, ma mi sono trovato preso in mezzo».
Il dispiacere è dato soprattutto dal fatto che episodi come questo mettono in cattiva luce un Centro che non ha mai dato problemi al paese: «No, c’era stato qualcuno di quelli che giravano per il paese, un ragazzo un po’ sui generis, però di problemi reali e di pericolo non si è mai parlato. Però questo episodio invece è stato grave e la mia prima preoccupazione è stata che non succeda mai più. Non ci si deve abituare a queste cose e a darle come ineluttabili. Non a Ballabio. Anche perché cosa sarebbe successo se i quattro balordi avessero pedinato la ragazza in un altro orario o in una parte del paese dove non c’era nessuno? Non so che cosa sarebbe potuto succedere. Erano tutti completamente ubriachi, uno di loro addirittura non si reggeva neanche in piedi ed è stato portato in ospedale. Non oso pensare a cosa sarebbe potuto succedere in luoghi isolati e senza persone intorno».
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