
Cronaca / Merate e Casatese
Lunedì 12 Maggio 2025
«Quel visitatore silenzioso diventato Papa», la riflessione dell’Associazione Cammino di Sant’Agostino
L’Associazione Cammino di Sant’Agostino riflette sull’elezione agostiniana di Leone XIV e ricorda la sua visita a Cassago Brianza. Renato Ornaghi, portavoce dell’associazione: «Una luce che illumina con nuova intensità il nostro percorso»
Cassago Brianza
L’elezione al soglio pontificio del cardinale agostiniano Robert Francis Prevost, ora Papa Leone XIV, ha avuto un’eco profonda in Brianza. In particolare, l’Associazione Cammino di Sant’Agostino ha deciso di condividere una riflessione pubblica che parte proprio dalle radici agostiniane del nuovo Pontefice e dal ricordo della visita di Prevost a Cassago Brianza avvenuta nel 2006.
«È toccante pensare che quel visitatore silenzioso sarebbe diventato Papa diciotto anni dopo» afferma Renato Ornaghi, portavoce dell’associazione. «Un segno profetico, potremmo dire. Quasi che lo spirito di Agostino continui a parlare proprio da questi luoghi».
La notizia dell’elezione di Leone XIV ha acceso un nuovo significato per il Cammino di Sant’Agostino, itinerario spirituale e culturale che collega i principali luoghi agostiniani tra Africa ed Europa. Dalla Brianza, dove Agostino visse mesi cruciali di meditazione e scrittura, passando per Milano (luogo del battesimo), Pavia (dove è custodito il suo corpo), fino ad Annaba, l’antica Ippona in Algeria, il cammino si estende per oltre 1.200 km, incrociando storia, teologia e spiritualità.

«Per noi pellegrini, questa scelta dello Spirito Santo è una luce che illumina con nuova intensità il nostro percorso», continua Ornaghi. «Non è solo un fatto ecclesiale, ma una chiamata concreta alla comunione, alla verità e alla grazia. Il nuovo Papa incarna lo spirito di Agostino: ricerca interiore, carità attiva, tensione verso Dio».
Il nome scelto dal nuovo Pontefice, Leone, non è casuale. Rievoca San Leone Magno, Papa del V secolo e contemporaneo di Agostino, noto per la sua dottrina e fermezza. «Scegliere “Leone” oggi significa unire la forza nella fede alla profondità teologica - spiega Ornaghi -. È un ponte simbolico tra due giganti della Chiesa».
La Lombardia è il cuore del Cammino, non solo per motivi storici ma anche devozionali: il tracciato attraversa cinquanta santuari mariani, disegnando idealmente una rosa, fiore mariano per eccellenza. «È un Rosario a cielo aperto - racconta Ornaghi - Ogni passo è una preghiera. Ogni santuario una tappa dell’anima. Il pellegrinaggio si fa liturgia del corpo e dello spirito». La figura di Monica, madre di Agostino, accompagna silenziosamente questo itinerario, come «una Maria della conversione», madre dolente e intercedente. E proprio a Ostia, dove Monica morì dopo aver visto realizzata la conversione del figlio, il cammino trova uno dei suoi culmini spirituali.

Papa Leone XIV, missionario nelle Ande per oltre quindici anni, ha portato nella Chiesa universale un carisma agostiniano fatto di comunità, dialogo e sintesi tra dottrina e pastorale. «È un Papa pellegrino, un uomo che ha camminato davvero nei luoghi della povertà e dell’annuncio - osserva Ornaghi -. E ora, come Papa, cammina ancora. Ma lo fa anche con noi, sulle orme di Agostino».
Con la sua spiritualità di ricerca, Leone XIV si presenta come un ponte tra Nord e Sud del mondo, tra interiorità e missione, tra rigore e accoglienza. Per l’Associazione Cammino di Sant’Agostino, è un’occasione per rilanciare la proposta di un pellegrinaggio accessibile, sostenibile, culturale e profondamente spirituale: «Il nostro cammino è come la vita di Agostino: un continuo convertirsi. E ora, con un Papa agostiniano, questa esperienza parla all’intera Chiesa».
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