«Quelle dimissioni isolano la città, il sindaco spieghi le scelte fatte»

«Non si vuole fare polemica, bensì politica. Siamo di fronte a un caso sconcertante che inevitabilmente porterà conseguenze nei rapporti e negli equilibri fra Comune e Cm. Ora il sindaco di Morbegno deve uscire allo scoperto, è sua la responsabilità politica delle azioni della sua amministrazione: ci dica qual è la sua posizione su questa vicenda». L’affondo è di Paolo Ronconi capogruppo della minoranza comunale a Morbegno che si rivolge direttamente al sindaco Andrea Ruggeri dopo le dimissioni del suo assessore Claudio D’Agata dalla presidenza di Porte di Valtellina e dell’assessorato in Comunità montana.

Abbandono delle cariche dovuto alla bufera che si è sollevata dopo che lo stesso D’Agata nell’ultimo consiglio di amministrazione del consorzio turistico Porte di Valtellina aveva avanzato la proposta di fare assumere la moglie del vicesindaco di Morbegno, Gabriele Magoni, fra i dipendenti del consorzio. Dimissioni alle quali l’ex presidente è arrivato per l’«eccessivo clamore mediatico» e per la «strumentalizzazione politica» seguita a un «annuncio legittimo esternato in sede di Cda». Una spiegazione che non soddisfa Ronconi, «anzi - afferma il capogruppo di minoranza comunale - mi sembra che la toppa sia peggiore del buco fatto. Parlare di scelta legittima, di clamore mediatico e strumentalizzazione rispetto a una questione che mette a nudo la mancanza di opportunità politica è una giustificazione da poco di fronte al Cda, agli amministratori e di fronte ai morbegnesi». Ma c’è di più secondo Ronconi, che si sofferma sull’effetto domino che le dimissioni dell’amministratore morbegnese provocheranno nei giorni a seguire. «A questo punto D’Agata sarà sostituito in Cm con un suo pari, cioè con un altro assessore comunale, oppure fra Comune e Cm si assisterà a una rottura netta?», si domanda Ronconi. Per questo il consigliere comunale tira in ballo il sindaco di Morbegno, Andrea Ruggeri.