Rischio amianto, chiude la scuola elementare di Sala al Barro. Gli alunni saranno trasferiti

L’amministrazione comunale allontana dal rischio amianto gli alunni delle elementari “Don Milani” di Sala al Barro: dal prossimo anno, le classi verranno trasferite nel complesso parrocchiale della frazione. Lì resteranno finché non verrà radicalmente riqualificato o ricostruito il plesso: la previsione è di «qualche anno»

Galbiate

L’amministrazione comunale allontana dal rischio amianto gli alunni delle elementari “Don Milani” di Sala al Barro: dal prossimo anno, le classi verranno trasferite nel complesso parrocchiale della frazione. Lì resteranno finché non verrà radicalmente riqualificato o ricostruito il plesso: la previsione è di «qualche anno». Lo annunciano l’assessore all’Istruzione, Marco Brambilla e il sindaco Giovanni Montanelli; già nei mesi scorsi, l’assessore ai Lavori pubblici Esmeralda Geraci aveva inquadrato la situazione: «Le scuole contengono amianto, così ogni lavoro comporta attenzioni, costi e tempi maggiori, per evitare la dispersione di fibre». Ora, ecco la decisione del Comune: «Dopo attente valutazioni, tecniche ed economiche, col coinvolgimento anche della dirigenza dell’istituto comprensivo di Galbiate e dell’ufficio scolastico provinciale, abbiamo individuato l’edificio parrocchiale di Sala al Barro che già ospita altre attività, educative e di rilevanza per la comunità, quali la scuola dell’infanzia paritaria e l’oratorio. Riteniamo che questa sia la soluzione più sostenibile, efficace e coerente. Dai sopralluoghi, la struttura è risultata idonea, anche se serviranno lavori di adeguamento al nuovo utilizzo: per questo le tempistiche sono ancora in fase di definizione».

L’amministrazione aggiunge: «Sono state prese in esame diverse alternative, tra cui l’installazione di strutture prefabbricate (i moduli container) in un’area limitrofa alla scuola, o l’accorpamento con la primaria di Galbiate centro, ma le criticità sarebbero molte, dalla gestione del trasporto, alla mancanza di uno spazio mensa adatto. D’altronde, lo spostamento degli scolari è una risposta necessaria e l’esigenza è cogente: la “Don Milani” presenta da tempo criticità diffuse che le forti piogge di settembre e ottobre 2024 hanno aggravato, con infiltrazioni e obbligando così a chiudere due blocchi di servizi igienici e l’aula di informatica».

Per il futuro, la sfida sarà di «ripensare, nel complesso, tutto il sistema scolastico. Frattanto, un sentito grazie - per l’amministrazione - va alla parrocchia, che ha subito mostrato grande disponibilità e sensibilità. Da parte nostra, l’impegno prosegue con dedizione: garantire un ambiente sicuro e adeguato per l’apprendimento e l’insegnamento è un dovere che sentiamo profondamente. Infatti, sin dall’inizio del mandato ci siamo impegnati ad analizzare e monitorare la situazione. Le amministrazioni precedenti sono intervenute con manutenzioni parziali, scegliendo comodamente di rinviare la soluzione. A Sala, in particolare, la scuola ha quasi cinquant’anni e neppure una ristrutturazione può portare benefici significativi o porre rimedio in maniera definitiva alle carenze strutturali: comporterebbe solo un grande dispendio di risorse». Per l’amministrazione «la scelta è necessaria, coraggiosa e complessa; va affrontata con responsabilità e determinazione. Per ora abbiamo potuto individuare una sede temporanea, idonea e mantenere inoltre la scuola nel cuore di Sala, la frazione più popolosa del comune; infatti, in nessun’altra parte di Galbiate si registra una presenza altrettanto significativa di famiglie giovani, grazie alla realizzazione di recenti insediamenti abitativi».

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