Soldi per la vecchia caserma di Oggiono

«Ma da Dolzago non avrete un euro»

Nell’attesa infinita che si rimetta mano alla nuova struttura, quella in uso è cadente

Il sindaco Lanfranchi categorico: «Non avrebbe senso spendere, è del tutto inadatta»

Dolzago

«Solidarietà per la nuova caserma, ma è impensabile per noi investire ulteriori quote su quella attuale: un edificio poco funzionale in sé e meno che mai per lo scopo al quale è adibito».

Così, l’altra sera, il sindaco Paolo Lanfranchi si è espresso in consiglio comunale sulla stazione dei carabinieri di Oggiono.

Dolzago è stato il primo destinatario dell’«appello» da parte dell’amministrazione confinante alle prese – com’è noto – col cantiere infinito della caserma iniziata in via Kennedy, portata fino quasi al tetto dall’impresa costruttrice, poi rimasta ostaggio di un contenzioso tra quest’ultima e il ministero degli Interni, infine inspiegabilmente dimenticata dal ministero stesso e dal Provveditorato alle opere pubbliche regionale.

Su istanza del consiglio comunale di Oggiono, l’ultima spiaggia è coinvolgere i Comuni accanto e l’opinione pubblica, in tal caso con petizioni anche virtuali; d’altronde, su Facebook la campagna non ha tuttora conquistato più di 38 adesioni (sul profilo ufficiale del Comune) dal 6 febbraio scorso quando è iniziata.

I Comuni vicini cominciano a chiamarsi fuori dal consolidamento anche della stazione dove i militari si trovano a operare adesso, in via Verdi.

Tutti i dettagli nell’ampio servizio su “La Provincia di Lecco” in edicola giovedì 26 febbraio.

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