Tifosi lecchesi nei guai per una bandiera, solidarietà dei club italiani del Celtics

Marco Valsecchi e Silvia Ratti denunciati dalla Questura di Como: «Non volevano incitare all’odio razziale»

Lecco

La vicenda di Marco Valsecchi, titolare di “The Shamrock Irish Pub” e dell’omonimo Club del Celtic (oltre che del Lecco Club con la stessa denominazione), e della sua vicepresidentessa Silvia Ratti, entrambi “daspati” e denunciati ex articolo 604 bis del codice penale dalla Questura di Como, assume contorni sempre più “politici”.

Dalla loro parte si sono schierati, oltre a centinaia di tifosi blucelesti che conoscono Valsecchi e Ratti, anche i Club Italian Celts che in un comunicato, hanno espresso “la propria amarezza in merito ai fatti che hanno visto alcuni tifosi biancoverdi colpiti dal provvedimento del Daspo e da una denuncia per incitamento all’odio razziale, secondo quanto riportato dagli organi di stampa, nel corso dell’amichevole Celtic-Ajax disputatasi allo stadio Sinigaglia di Como”. Per gli Italian Celts, il provvedimento è stato determinato “dallo sventolio di bandiere palestinesi nelle vicinanze del plexiglass divisorio tra il settore dei tifosi biancoverdi e quello dei supporter dell’Ajax, interpretato come provocatorio. Le decisioni assunte dagli organi di pubblica sicurezza sembrano, francamente, eccessive: nessuno ha fomentato odio razziale, ma solo ed esclusivamente sostegno ad un popolo martoriato da mesi di vessazioni e tragedie umanitarie. Un sostegno che i tifosi del Celtic dimostrano da anni, proprio con lo sventolio di bandiere palestinesi e con altri gesti sia nelle partite casalinghe sia durante altre trasferte, in Scozia e in Europa, volti a dare luce a una situazione inaccettabile e alla condizione disumana in cui si trova il popolo palestinese e che di provocatorio o di volontà di incitamento all’odio razziale non hanno nulla”.

E premettendo che non si vogliono trovare giustificazioni, sempre i Club del Celtic italiani sottolineano “come i fatti contestati siano avvenuti dopo che nel settore riservato ai tifosi dell’Ajax era apparsa una bandiera lealista/unionista. Ecco, riteniamo che sventolare la bandiera palestinese sia un atto di solidarietà verso un popolo che soffre tremendamente; sventolare, invece, la bandiera unionista è affermare una supremazia fatta di violenza e soprusi subiti da un gruppo etnico fino alla fine degli anni 90. Per noi c’è una grossa differenza. Rimaniamo amareggiati di fronte alla gestione di un fatto che di violento non aveva nulla, ma solo voleva attirare l’attenzione verso una situazione, come detto, drammatica in cui ogni giorno delle vite umane sono lasciate morire, troppo spesso con colpevole indifferenza e disinteresse”.

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