Truffe e raggiri: Federconsumatori Lecco in campo

I modi per spillare denaro a giovani e anziani sono davvero un’arte. E negli ultimi anni sono aumentati a dismisura

Lecco

Truffe, raggiri, inganni. I modi per spillare denaro a giovani e anziani sono davvero un’arte. E negli ultimi anni sono aumentati a dismisura. Alfredo Licini, presidente di Federconsumatori, insieme a Pinuccia Cogliardi, presidente di Spi Cgil, Diego Riva, segretario generale Cgil, e alla commissario capo Simona De Luca e all’ispettrice Stefania Cusatis della Questura di Lecco, oltre che al presidente regionale di Federconsumatori Mario Santini, ha organizzato una giornata di studi che è stata grandemente utile a tutti. Non solo agli anziani presenti in sala, ma anche ai più giovani. «I truffatori non fanno discriminazioni – ha premesso Licini - Nella rete delle frodi, anche digitali, cascano tutti. I giovani per superficialità e disattenzione, gli adulti perché certe truffe sono diventate più accurate».

Oltre alle solite raccomandazioni, come quella di non aprire a farlocchi esponenti di aziende di fornitura di servizi, che mai mandano funzionari a casa degli utenti per riscuotere bollette o controllarle o per dei rimborsi, Licini ha sottolineato come neanche Inps, Inail, Ats, Asst effettuano “visite a domicilio”. E le banche offrono servizi soltanto presso gli sportelli.

Anche dietro la vendita porta a porta si può comunque nascondere qualche inconveniente per l’acquirente che, colto alla sprovvista, acquista merce di infima qualità a prezzi molto elevati «Oppure - e qui sta la vera truffa – si fa pagare in anticipo prodotti che non verranno mai consegnati».

Ma purtroppo le truffe avvengono anche in strada, con un sotterfugio, come una spinta o una moneta lanciata a terra in un momento di relax. Se vogliono sottrarci il portafoglio o altri valori per strada, i truffatori cercano di distrarci con mille scuse diverse. Quindi le truffe telefoniche, con contratti sottoscritti grazie al semplice “Sì” risposto in merito alla domanda: «Lei è il signor Rossi?». Ma ci sono anche altre truffe, tutte nuove, come l’Id Spuffing, per esempio: «Il raggiro avviene grazie ad un sistema con cui il numero da cui si riceve la chiamata viene alterato e al destinatario della telefonata compare il prefisso della Questura o della Prefettura. Difatti, nel momento in cui i cittadini richiamano il numero da cui è stata effettuata la chiamata, risponde il centralino della Questura o Prefettura. I truffatori affermano di operare per motivi di sicurezza ed attraverso una procedura guidata accompagnano le vittime ad inviare denaro tramite Iban o altri metodi di pagamento elettronici».

O la truffa Wangiri: «L’ultima moda è quella delle chiamate che arrivano direttamente da numeri “particolari” ad esempio da soggetti che acquistano numeri in disuso oppure da numeri esteri. Se si ricevono chiamate di questo tipo dove vien fatto uno o più squilli e poi riagganciano, vuol dire che c’è qualcosa che non va, si è finiti nella trappola ed è giusto agire subito per scongiurare il peggio successivamente. Tutelarsi, autonomamente, senza rispondere ma anche senza richiamare è essenziale».

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