Valsassina, la fiera zootecnica si veste da Far West

Torna a settembre l’appuntamento con 10mila visitatori: dal 26 al 28 a Prato Buscante di Barzio

Barzio

Sarà una novantottesima edizione, quella indetta da manifestazioni zootecniche valsassinesi per il 26-27 e 28 settembre a Prato Buscante di Barzio, assolutamente divertente e coinvolgente. Un’edizione quasi straordinaria di questa fiera zootecnica che in Valsassina cattura l’attenzione di circa 10mila persone in tre giorni ogni anno. Questa edizione unirà alla ricca tradizione delle manifestazioni zootecniche l’atmosfera coinvolgente del Far West portata dal Valsassina Country Festival promosso dall’associazione “700 metri sopra il cielo” creando una sinergia inedita e foriera di tanto divertimento. Nella suggestiva cornice delle Grigne i visitatori avranno la possibilità di scoprire la storia rurale delle nostre montagne, il fascino del country e, naturalmente, tutto quanto è legato alle esposizioni di bovini ovini e caprini.

Superato il problema della “blue tongue” con le vaccinazioni di massa operate in questi mesi, si potrà fare un viaggio affascinante attraverso la diversità delle razze allevate nel nostro territorio ammirando animali che celebrano la passione e la dedizione dei nostri allevatori. Giovanni Castelli presidente della cooperativa del centro agricolo Valsassinese (già centro zootecnico), è uno degli organizzatori delle Manifestazioni Zootecniche Valsassinesi: “Diciamo che il problema della blue tongue è sullo sfondo e non dovrebbe causare problemi. Non è risolto del tutto, ma abbiamo tutti vaccinato almeno gli ovini visto che per loro era obbligatoria la campagna vaccinale. Per cui a meno che non salti fuori qualcos’altro, dovrebbero esserci tutti gli animali, compresi gli allevatori della Bruna (concorso interprovinciale) e della Pezzata Rossa (concorso zonale) che sono le due regine della nostra manifestazione, le regine dei concorsi”. Dovrebbero essere confermate le altre iniziative: gara di mungitura a mano, gara di sfalcio, gara dei cani pastore.

E l’obiettivo è superare quota diecimila visitatori: «Sicuramente l’obiettivo è attirare sempre più gente nella manifestazione che è una storia che continua e una bella tradizione della Valsassina – spiega Giovanni Casati -. Dovremmo essere al centesimo anno dalla prima edizione, ma non siamo alla centesima edizione perché sono stati saltati i due anni del Covid. Poco male, vorrà dire che festeggeremo fra due anni nel 2027. Poi è diventato sempre più difficile organizzare queste manifestazioni, visto che la burocrazia è diventata esagerata sotto tutti i punti di vista. Ma noi, nonostante non ci guadagniamo nulla, continuiamo perché è una tradizione storica della nostra Valsassina ed è un modo per far capire che agricoltura e zootecnia sono ancora importanti per la valle».

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