
Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 28 Settembre 2015
«Vogliamo lavorare». Gli immigrati
bussano in Questura
Da Cosio, Delebio, Montagna e Berbenno si sono radunati davanti agli uffici con gli striscioni. «Permessi di accoglienza troppo brevi, così non va».
Hanno bussato alla porta della Questura per restare in Valtellina e «poter lavorare». Provenivano da Cosio Valtellino, dove sono ospitati all’hotel Bellevue, nonché da Delebio dove sono accolti dall’albergo Stelvio, ma anche dai centri di accoglienza di Montagna in Valtellina e di Berbenno gli immigrati che ieri mattina si sono presentati davanti ai poliziotti con alcuni cartelloni per chiedere aiuto. “Per favore documenti Italia” era la scritta su uno degli striscioni che i cittadini stranieri avevano con sé.
Li ha ascoltati sulla strada il vice questore Vittoria Rissone, che ha preso in carico le richieste degli stranieri, che hanno messo sul piatto le difficoltà con le quali si trovano a fare i conti per via dei vincoli di legge.
«Purtroppo la presenza in Italia è vincolata alla concessione dei permessi di accoglienza che hanno durata di soli tre mesi», spiega Abdul Idrissilarry, portavoce degli extracomunitari che in più occasioni, per via della buona conoscenza della lingua italiana e la capacità di intermediazione fra i cittadini ospitati in questi mesi in provincia e le istituzioni, ha tenuto rapporti con Questura e Prefettura. «Un tempo troppo breve per essere presi in considerazione quando si chiede un lavoro», ha aggiunto.
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