Oggiono: folla al funerale dell'imprenditore travolto
«Apparentemente, - ha rimarcato don Maurizio - morire a 47 anni è una sconfitta: invece quella di Giorgio è una vittoria. Non sta a noi giudicare se 47 anni siano pochi: lo sono sicuramente per la moglie e per i figli che avrebbero avuto diritto al loro papà accanto per lungo tempo; i valori di Giorgio trionfano»