Auto blu, conti in rosso, Paese al verde


Secondo www.contribuenti.it, il sito dell’Associazione contribuenti italiani, nel nostro Paese, le auto blu sono passate dalle 574.215 del 2007 (governo Prodi), che già costituiva un vergognoso record,  alle 624.330 attuali (governo Berlusconi). Ben 50.115 in più nel breve volgere di due anni! Ma il governo di centrodestra di Pdl e Lega non aveva promesso di ridurre drasticamente il parco auto della pubblica amministrazione? Come mai, sui siti delle pubbliche amministrazioni, non sono ancora presenti statistiche ufficiali relative a queste macchine? Spiace constatare che, in un momento di grave crisi economica, su questo tema continui ad esserci pochissima trasparenza  e si preferisca tartassare le piccole e medie imprese che lottano per non chiudere e le famiglie che debbono faticare per arrivare alla fine del mese.

Fabrizio Mirabelli

Ci sono sprechi e ostentazioni invincibili. Assolutamente refrattari a ogni cambiamento di stagione politica. Si sostiene che tutto il mondo è paese: va così anche da altre parti. Non è vero: da altre parti non va così, la classe politica gode d’un numero inferiore di privilegi, oltre che di stipendi più bassi. Ma tutto questo ci potrebbe anche stare, se in cambio ricevessimo un’efficienza di prim’ordine. Invece è di terzo o quart’ordine. L’altra sera a Ballarò  è stato per esempio affermato che il tempo di lavoro medio del Senato è di poco più d’otto ore la settimana. Non so se il dato sia confermabile: se lo fosse, basterebbe a spiegare tutto il resto. E a giustificare un progetto - qualunque progetto, di destra o di sinistra - di ridimensionamento delle assemblee legislative, che risultarono troppo affollate sin dall’origine della Repubblica e lo risultano tanto più oggi, epoca in cui contano assai meno d’una volta perché chi ne fa parte viene nominato dai partiti. Se poi la mettiamo solo sul piano dello scialare quattrini, non sembra esservi dubbio che - anziché metter mano ad altri capitoli di spesa - si potrebbe cominciare col tagliare le prebende delle quali fruiscono i politici di più alto livello e gli amministratori dei maggiori enti locali. Ce ne sono alcuni, consiglieri comunali (consiglieri comunali: non sindaci o assessori) di grandi città, che hanno diritto a vettura e autista. E si può trovare perfino di peggio, scendendo nel sottobosco del parastato e di quanto fa da contorno ad altre realtà istituzionali e territoriali. Il bilancio nazionale è in rosso e il Paese al verde, ma sulle ammiraglie della casta continua (e continuerà) a sventolare la bandiera blu. A noi resta quella bianca della resa.

Max Lodi

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