Morbegno, Alberto Fortis
presenta il nuovo live e inediti

Il concerto questa sera alle 21 all’auditorium Sant’Antonio è un regalo al pubblico valtellinese. Saranno proposti brani inediti e classici rinnovati con la Sentimental city band

Morbegno

Si tiene questa sera alle 21 al Sant’Antonio il concerto di Alberto Fortis. Visto il cambiamento del meteo nelle ultime ore è scattato il piano B come da programmi per la prima tappa di oggi, venerdì 1 agosto, di Alpisonanti, la rassegna culturale coordinata dall’associazione culturale Serate musicali. L’apertura è affidata a un pezzo da 90 della musica italiana : Alberto Fortis (vincitore del leone d’oro alla carriera 2022) che propone il suo percorso artistico in oltre 45 anni di attività, accompagnato dalla Sentimental city band. Il concerto che si sarebbe dovuto tenere sul sagrato della chiesa arcipretale di Sant’Alessandro di Traona, si sposta all’auditorium di Sant’Antonio a Morbegno (i contatti su www.seratemusicali.net). Il concerto di oggi è una chicca e anche un regalo di Fortis al pubblico valtellinese perché «sarà la prima con la nuova band e con live totalmente rinnovato – conferma Fortis -. Proponiamo anche una decina di brani che non faccio da diverso tempo». Fan storici e neofiti potranno ascoltare la musica che abbraccia l’intero percorso dell’autore, dagli inizi alle produzioni più recenti, con un’’anteprima di due brani «che faranno parte del mio prossimo album di inediti, in uno di questi c’è la partecipazione del maestro Moni Ovadia». Un concerto colorato lo definisce Fortis, con i classici Settembre, Fragole infinite, Il duomo di notte , ma anche Svegliati amore seguendo un fil rouge molto preciso. «Recentemente ho aperto diverse collaborazioni, una con Michelangelo Pistoletto che con la sua mission della pace preventiva coinvolge 300 ambasciate al mondo, sono orientato da tempo in quella direzione. In concerto andremo a sottolineare il momento assurdo che stiamo vivendo, le guerre continue».

La musica, l’arte, sentono ancora quindi quello che succede nel mondo? «Questo è un momento sociale e umanitario molto difficile, ma proprio per questo secondo me si sta riaprendo un grande distinguo tra la musica “nobile” che sa di avere una missione e tutte le altre cose. È sicuramente un momento molto importante per noi artisti. Il problema è cosa succede a volte nelle stanze dei bottoni dove ancora la fa da padrone “il lato oscuro della forza”. C’è tantissima musica buona anche tra ragazzi, me l’hanno dimostrato recentemente gli studenti di lirica al primo teatro di Ferrara che conoscono la Turandot, ma anche la trap: c’è un bell’humus fra i giovani. Ma si sa: per i soliti motivi di comodità economiche o di facilità, il mainstream va a premiare determinati prodotti, le classifiche le vediamo. Se negli i anni ’80 e ’90 la musica era una meraviglia, era anche una bandiera di un di uno stato di salute sociale ed era molto rappresentativa, adesso invece è, diciamo, molto telecomandata. Però ci sono anche delle produzioni importanti e bellissime da scoprire». E tutto passa on line. «A questo proposito faccio un appello alle generazioni che non hanno più vent’anni: utilizzate di più il web perché ormai la musica per il 70% la devi fruire sui device. Se chi segue un determinato tipo di musica si affidasse maggiormente al web si creerebbe una controtendenza o comunque una tendenza parallela rispetto a quello che gira di più oggi, perché ormai la musica è in appalto al digitale e il mercato va in quella scia. Allora è augurabile un risveglio dell’utenza in questo senso, togliendoci un po’ di pigrizia di informazione. Io per esempio sono impegnato in diverse attività e le comunico sui social. Dobbiamo concorrere a riformare quell’onda di attualità di musica, bella o brutta che sia, ma che ha del sale in zucca e che prima o poi dovrà riemergere, perché i castelli di carta non posso stare in piedi per sempre». Fortis, invece, sì.

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