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Lunedì 08 Settembre 2025
«Accordo Ue-Mercosur, tante opportunità per le aziende lecchesi»
L’accordo prevede la riduzione di dazi e burocrazia. Regazzoni: «Semplificazioni cruciali per le Pmi, più rilevanti della riduzione tariffaria».
Lecco
Dopo oltre vent’anni di negoziazioni, la Commissione europea ha siglato la settimana scorsa l’accordo commerciale con i Paesi del Mercosur, il blocco che comprende Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. L’intesa, una delle più grandi mai concluse dall’Unione europea, attende ora l’ok finale di Parlamento e Consiglio europeo per la ratifica definitiva.
Secondo Pietro Regazzoni, ricercatore lecchese presso la Fundação Getulio Vargas Europe, «si tratta del più grande accordo commerciale mai firmato dall’Ue, che integra un mercato di 750 milioni di persone, pari a un quinto del Pil mondiale. L’intesa prevede la riduzione progressiva di dazi e barriere sulle merci europee, abbassando costi logistici e tariffari. L’impatto potenziale è notevole: a livello europeo le esportazioni potrebbero aumentare fino al 39%, pari a 49 miliardi di euro annui, con oltre 440.000 posti di lavoro sostenuti. L’aspetto chiave, però, non è solo economico ma anche strategico: mentre gli Stati Uniti aumentano dazi e tariffe, l’Unione Europea cerca nuovi sbocchi per le proprie imprese, rafforzando la sua autonomia commerciale».
Il distretto metalmeccanico di Lecco, con oltre 1.500 imprese e circa 32.000 addetti, potrebbe trarre vantaggio dall’accordo. Regazzoni spiega: «Nel Mercosur la domanda si concentra su beni industriali, tra cui macchinari, componentistica e prodotti in ferro e acciaio, che coincidono con i principali punti di forza del nostro distretto. La riduzione dei dazi – oggi fino al 35% sulle auto e fino al 20% sui macchinari – aumenterà la domanda potenziale, mentre procedure doganali più snelle ridurranno tempi e incertezze. In sintesi: più mercato, minori costi d’ingresso e maggiore facilità operativa per le imprese lecchesi».
Tra il 2020 e il 2023 le esportazioni lecchesi verso il Mercosur hanno mostrato una crescita significativa, trainate soprattutto dal Brasile, che nel 2023 ha superato i 70 milioni di euro di importazioni. «Nonostante la contrazione del 2024, i valori restano elevati e testimoniano un radicamento già avviato. Il progressivo azzeramento dei dazi previsto dall’accordo potrebbe rafforzare ulteriormente la presenza lecchese nei mercati sudamericani, aprendo nuove opportunità di crescita e ampliando l’accesso a settori finora meno esplorati», sottolinea Regazzoni.
L’accordo prevede anche procedure doganali semplificate e minore burocrazia. Per le Pmi lecchesi, evidenzia il ricercatore, «la semplificazione amministrativa rappresenta un vantaggio cruciale, forse addirittura più rilevante della riduzione tariffaria. Procedure doganali più rapide e standardizzate riducono i tempi di sdoganamento. Allo stesso tempo, l’accesso a norme chiare e uniformi favorisce la stipula di accordi commerciali con distributori e partner locali, riducendo rischi e incertezze”. Guardando al medio e lungo periodo, le opportunità più rilevanti riguardano “l’espansione delle vendite di macchinari e prodotti siderurgici, lo sviluppo di servizi post-vendita e la possibilità di joint-venture con partner locali. Considerando il crescente fabbisogno di personale qualificato in Italia, sarebbe strategico sfruttare la finestra di opportunità aperta da questo accordo commerciale per investire e rafforzare l’istruzione tecnica anche nei Paesi del Mercosur, favorendo una crescita condivisa e attrarre personale qualificato da inserire nelle imprese italiane e lecchesi».
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