Economia / Sondrio e cintura
Sabato 08 Novembre 2025
Nuovo polo della bresaola, la soddisfazione dei sindacati: «Progetto innovativo in un momento non facile»
L’iniziativa, promossa da Fratelli Beretta, mira a integrare tradizione e innovazione. Soddisfatti i sindacati, che chiedono attenzione alla qualità della vita lavorativa.
Sondrio
«Un progetto innovativo, capace di fare sistema in un momento congiunturale non facile».
Commentano così le Rsu delle Bresaole Del Zoppo e del Salumificio Panzeri, insieme a Valter Rossi della Flai Cgil e Chiara Casello della Fai Cisl di Sondrio, la decisione del Gruppo Beretta di avviare, a partire dal primo gennaio 2026, la creazione di un polo produttivo unico della bresaola Igp, che accorperà sotto il nuovo marchio “BFood delle Valli” due storici brand del comparto valtellinese: Bresaole Del Zoppo, fondata nel 1892 a Buglio in Monte e dal 1992 guidata dalla famiglia Moro, e il Salumificio Panzeri, nato nel 1943 a Prosto e successivamente attivo anche a Gordona, in Valchiavenna.
Promossa dal Gruppo Fratelli Beretta, già socio di maggioranza di entrambe le aziende, l’iniziativa darà vita a una realtà industriale capace di integrare tradizione, competenze e innovazione, proiettando nel futuro uno dei prodotti simbolo dell’enogastronomia valtellinese.
Con oltre 100 milioni di euro di fatturato complessivo, due stabilimenti produttivi, due impianti di affettamento e 13 linee di produzione, BFood delle Valli nasce con l’obiettivo di creare sinergie industriali e di ricerca, rafforzando un comparto che negli ultimi anni ha mostrato l’esigenza di rinnovarsi e diversificarsi.
Il nuovo polo potrà contare su investimenti per 3 milioni di euro nei prossimi due anni, destinati a tecnologie avanzate, nuove linee produttive e sistemi digitali di gestione. L’iniziativa punta non solo a consolidare l’occupazione, ma anche a porsi come motore di innovazione e sostenibilità, con positive ricadute su tutto l’indotto agroalimentare e logistico delle valli.
«I significativi investimenti previsti dal piano industriale possono certamente porre le basi per garantire continuità a questa produzione», sottolineano Rsu e sindacati.
«Riteniamo tuttavia fondamentale ricordare che l’eccellenza produttiva del territorio passa soprattutto attraverso le mani sapienti delle lavoratrici e dei lavoratori, che ogni giorno contribuiscono alla realizzazione di un prodotto di qualità di cui tutti possiamo andare orgogliosi».
Attualmente sono circa 150 i dipendenti diretti, cui si aggiungono mediamente oltre 50 addetti assunti tramite agenzie di somministrazione, impiegati nelle due aziende.
«L’auspicio – proseguono Rsu, Cgil e Cisl – è che da questa fusione possa derivare anche un miglioramento della qualità della vita lavorativa, attraverso un consolidamento degli organici, indispensabile per salvaguardare il ricambio generazionale della forza lavoro operaia».
Rsu, Cgil e Cisl attendono ora, come previsto dall’articolo 2112 del Codice civile, la convocazione per la consultazione sindacale, al fine di giungere a un accordo condiviso per la gestione dei rapporti di lavoro di tutto il personale coinvolto.
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