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Lunedì 24 Novembre 2025
Oscar Farinetti alla Festa delle Imprese di Lecco: «Il futuro è nell’energia sostenibile»
Durante la Festa delle Imprese di Lecco, il fondatore di Eataly ha evidenziato come le aziende locali possano crescere, esortando a puntare su qualità, innovazione e sostenibilità.
Lecco
Tra storia, innovazione e futuro, Lecco ha acceso questa sera i riflettori sul proprio cuore economico. Nella sede locale della Camera di commercio si è svolta la Festa delle Imprese, l’appuntamento annuale organizzato dal gruppo editoriale Enova per celebrare il tessuto produttivo del territorio. L’edizione 2025 ha avuto come ospite d’eccezione Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, ex proprietario di Unieuro e figura di riferimento dell’imprenditoria italiana contemporanea.
Farinetti ha sottolineato come le aziende locali possano crescere senza perdere la propria identità, puntando su qualità, innovazione e sostenibilità. «Ho cominciato a fare impresa nel 1978 – ha raccontato – mio padre aveva terreni e un capannone, e io ho avuto la fortuna di poter cambiare strada, passando da negozi di abbigliamento all’elettronica. L’imprenditore deve capire dove mettersi al momento giusto e cavalcare le opportunità del cambiamento».
La sua riflessione si è allargata all’Italia: pur essendo il paese con il più alto indice di imprenditorialità pro capite al mondo, con cinque milioni di imprese, il contesto nazionale mostra ancora diffidenza verso chi fa impresa e una certa autolesione culturale. «Siamo una generazione lamentosa, che si concentra su ciò che va male – ha spiegato Farinetti – ma abbiamo straordinari fondamentali: risparmio privato, patrimonio immobiliare, biodiversità, patrimonio artistico e culturale. Gli italiani sono stimati e ammirati nel mondo per la creatività e la capacità imprenditoriale, più di quanto accada tra i nostri stessi concittadini».
Farinetti ha anche evidenziato criticità strutturali: la politica centrale spesso rallenta il sistema e la burocrazia ostacola le imprese. Inoltre, la cultura italiana presenta punti deboli: il tasso di lettura e di laurea è tra i più bassi d’Europa, le università «non sono molto performanti». «Leggere serve a farsi venire dubbi, a cambiare idea, a comprendere meglio la realtà e a trovare armonia nei compromessi – ha osservato – un imprenditore non deve solo fare, ma conoscere, comprendere i classici, leggere e approfondire l’arte per differenziarsi nel mondo».
La discussione si è poi concentrata sul futuro e sulle opportunità di sviluppo: «Il futuro è nell’energia sostenibile – ha commentato Farinetti – dobbiamo diventare i migliori al mondo nella produzione di energia da fonti rinnovabili e trasformare tutta l’agricoltura italiana in biologica. Possiamo creare lavoro e business, valorizzando ciò che ci rende unici nel mondo: l’Italia ha un clima e una posizione geoclimatica perfetta per l’agricoltura, il che ci permette di sviluppare settori strategici in modo sostenibile».
Ripercorrendo la propria esperienza, Farinetti ha sottolineato l’importanza di guardare al mondo per anticipare i cambiamenti: dagli anni ’80, con l’elettronica e la digitalizzazione, al ritorno al cibo italiano nei primi anni 2000, portando le eccellenze locali all’estero con il progetto Eataly. «Bisogna interpretare dove buttarsi, anticipare i tempi e avere coraggio – ha detto – il pensiero globale è fondamentale, ma sempre con radici locali».
La serata ha confermato il valore della Festa delle Imprese come piattaforma di confronto tra generazioni e come occasione per riflettere sulle sfide e le opportunità future. Per il fondatore di Eataly, l’imprenditore deve essere un visionario pratico, capace di unire creatività, concretezza e cultura, per costruire imprese solide e competitive in un mondo in continua evoluzione.
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