ViVa Valtellina, fiducia tra i produttori

L’inizio della raccolta e le prospettive del settore al centro della prima edizione. In contemporanea con l’evento, l’inizio della raccolta per la produzione di vini bianchi

Valtellina

Mandata in archivio in maniera positiva la prima edizione di ViVa Valtellina, si è parlato con i produttori valtellinesi di vendemmia e scenari di mercato. La partenza della vendemmia è scattata proprio in contemporanea con l’evento, con l’inizio della raccolta nelle vigne per la produzione di vini bianchi della provincia di Sondrio all’inizio della settimana.

«Ogni realtà è autonoma nelle scelte dei tempi di raccolta, non c’è una data di inizio vero e proprio della vendemmia come accadeva qualche tempo fa – spiega Mamete Prevostini, presidente del Consorzio Vini Valtellina –. Personalmente sono convinto che sia meglio avere uve sane in cantina, magari con qualche punto di gradazione in meno, ma al sicuro da eventuali problematiche legate alle piogge. Come azienda abbiamo iniziato la raccolta delle uve per i vini bianchi, un trend in continua ascesa in questi ultimi anni anche per una zona storicamente vocata ai rossi come la Valtellina. A breve partiremo anche per la raccolta delle uve per lo Sforzato, dove serve una buccia bella resistente per la fase di appassimento».

Primi sprazzi di una vendemmia vera e propria che vedrà il clou verso l’inizio di ottobre, come conferma Emanuele Pelizzatti Perego della cantina Ar.Pe.Pe.: «La nostra è una cantina che storicamente ha sempre aspettato il timing per la completa maturazione delle uve, spingendosi anche qualche giorno in più rispetto alla media degli altri produttori. Credo che per la vendemmia 2025, vedendo lo stato attuale di maturazione dell’uva, saremo orientati verso l’inizio del mese di ottobre».

Dita incrociate quindi per un settembre che rappresenta uno dei periodi più importanti per la maturazione delle uve di Nebbiolo, con l’escursione termica tra giorno e notte che favorisce la proliferazione di aromi, mantenendo lo sguardo sulle previsioni meteo e scongiurando le temute piogge. Un’annata, quella 2025, che finora ha avuto un ciclo vegetativo regolare, senza fenomeni climatici estremi.

A ViVa si è parlato anche di mercato. La Valtellina, rispetto ad altre zone vinicole, sembra reggere meglio il calo dei consumi. «Certamente rispetto al post Covid non c’è più quella continua domanda crescente, ma l’estate è andata bene grazie anche a una maggiore attenzione ai nostri vini, specialmente nelle zone turistiche, dopo un periodo primaverile più debole» – racconta Giovanna Fornasiero della cantina Luca Faccinelli.

Un traino arriva anche dall’enoturismo. «C’è grande attenzione e interesse per la Valtellina, quest’estate abbiamo registrato tante presenze di enoturisti italiani e stranieri che sono venuti appositamente nelle nostre cantine – racconta Davide Fasolini, presidente della Strada del Vino Valtellina –. In alcuni casi si tratta di turisti provenienti dal Lago di Como, che insieme alla zona di Milano rappresentano un bacino interessante da continuare a sviluppare, anche con personale qualificato dedicato all’accoglienza».

Altro segnale positivo emerso da ViVa è la presenza sempre maggiore di giovani alla guida delle cantine, spesso ancora affiancati dai genitori. «Siamo molto soddisfatti di come sta andando l’export, abbiamo presentato anche le novità come il cru Vigna Mossino Sassella – spiega Matteo Mozzi dell’Azienda Agricola Alfio Mozzi –. Sull’estero al momento non sentiamo il peso dei dazi sul mercato degli Usa, dove siamo presenti nelle maggiori città, mentre grazie alle missioni del Consorzio abbiamo allacciato rapporti interessanti nel Nord Europa, ad esempio in Norvegia».

Una Valtellina del vino sempre più giovane ma con le idee chiare, come sottolinea Ludovico Mottolini della cantina Riter: «Credo che per emergere con una nuova realtà come la nostra sia importante cercare di differenziarci. Per questo abbiamo deciso di utilizzare Riter, il soprannome storico della nostra famiglia, oltre a puntare sin da subito sul biologico, togliendo e non aggiungendo nulla, con livelli di solforosa molto bassi, per avere un vino sempre più pulito ed equilibrato che sta piacendo molto al nostro pubblico».

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