Calolziocorte, cuccioli di pitbull salvati: erano maltrattati e denutriti

I carabinieri forestali li hanno trovati in gabbia, sul balcone, sotto il sole. Quattro sono in gravi condizioni. La famiglia rischia una denuncia

Calolziocorte

Sottopeso, disidratati e poco sviluppati. Così i veterinari hanno trovato i dieci cuccioli di pitbull/amstaff sequestrati a una famiglia di Calolziocorte che li teneva in gabbia sul balcone sotto il sole cocente. Quattro sono in condizioni così precarie che sono ritenuti essere ancora in pericolo di vita. Gravi, anche se non drammatiche, anche le condizioni della mamma, ridotta pelle e ossa come i suoi cuccioli. Dopo essere stati prelevati dai carabinieri del corpo forestale, che insieme ai veterinari di Ats Monza e Brianza hanno effettuato un sopralluogo sabato scorso, i dieci cani sono stati tutti portati in una clinica veterinaria.

Nei prossimi giorni, saranno alimentati in modo adeguato, nella speranza che possano riprendersi poco alla volta. Solo successivamente, quando avranno ripreso le forze, cuccioli e mamma saranno trasferiti nel canile sanitario di Lissone dell’Ats, dove resteranno per qualche tempo.

Da lì in poi, il loro destino sarà deciso dalla procura, a cui i fatti sono stati denunciati e che, sulla base dei riscontri, emersi anche nel corso di un successivo sopralluogo, dovrà stabilire se la famiglia che li deteneva potrà essere accusata del reato di maltrattamento di animali e abbandono di animali.

Se le cose andranno in questo modo, i cani resteranno affidati al canile che, come per gli altri animali, provvederà a pubblicare le foto dei cuccioli sui propri profili social in modo che padroni più premurosi li scelgano e decidano di accoglierli in casa propria, accudendoli come si deve. Diversamente, gli animali potrebbero essere nuovamente riaffidati alla famiglia proprietaria.

Se per quello che riguarda la giustizia, i tempi sono ancora lunghi, sui sociali gli amanti degli amici a quattro zampe si sono già scatenando, giudicando inaccettabile il comportamento dei proprietari e augurandosi che i cuccioli non fossero allevati per essere poi venduti sul mercato nero, non essendo ancora stati microchippati.

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