Calolziocorte in lutto: scontro fatale a Monte Marenzo, deceduti due coniugi

Un tragico incidente stradale è costato la vita a due persone di Calolziocorte, Alessandro Giovenzana e Maria Assunta Cattaneo. Grave la figlia

Monte Marenzo

Sono Alessandro Giovenzana e la moglie Maria Assunta Cattaneo, entrambi di 67 anni, le vittime del tragico schianto di Monte Marenzo. Con loro, a bordo, la figlia di 34 anni, condotta in ospedale in condizioni molto gravi.

I due calolziesi vivevano nella zona del Cornello, a poca distanza dal supermercato Iperal.

Con ogni probabilità, quando è avvenuto lo schianto con il camion, stavano ritornando a casa insieme alla figlia, dopo aver sbrigato qualche commissione.

Entrambi erano in pensione da qualche anno. Maria Assunta, in particolare, è piuttosto nota in città per aver lavorato una vita intera in diversi uffici del palazzo comunale di piazza Vittorio Veneto.

La notizia della sua scomparsa ha sconvolto tutti quelli che l’hanno conosciuta e che per anni hanno condiviso con lei lo stesso ufficio. Dipendente coscienziosa e scrupolosa, Maria Assunta aveva lavorato per molti anni presso l’ufficio scuola. Soltanto verso la fine della sua vita lavorativa era stata trasferita all’ufficio tributi, dove aveva terminato il suo incarico. Qualche anno fa, all’incirca a metà del primo mandato del sindaco Marco Ghezzi, era andata in pensione.

In municipio se la ricordano ancora tutti e sono rimasti sconvolti nell’apprendere le circostanze in cui ha perso la vita insieme al marito.

Poche, invece, le notizie su quest’ultimo, che viveva con la moglie in una villetta in via Stradella e che, come la consorte, era ormai in pensione.

Sull’incidente, costato la vita a due persone, è voluto intervenire anche il sindaco di Monte Marenzo, Paola Colombo, che ha sottolineato come «la strada dove si è verificato l’incidente mortale, nonostante sia molto trafficata, sia anche piuttosto stretta. Ci sono alcuni tratti, qui e là, dove a fatica passano due camion. Mi stupisco sempre che, mentre viaggiano in direzione opposta, non si tocchino con gli specchietti. Quando poi transitano i ciclisti e si devono stringere, è anche peggio».

«Purtroppo - continua - siamo tutti in attesa della realizzazione della variante alla ex 639 della Lecco-Bergamo anche se, per quello che riguarda il tratto dove è avvenuto l’incidente mortale, non è previsto nulla, nemmeno una progettazione. La nostra unica speranza è che, una volta che la strada sarà stata realizzata, anche i tratti non previsti nella progettazione possano essere allargati, in modo da aumentare la sicurezza delle migliaia di persone che vi transitano tutti i giorni».

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