
Cicloturismo, una strada da percorrere: 129 euro la spesa media al giorno. Ma lungo l’Adda mancano i servizi
Lecco
129 euro al giorno. È questa la spesa media di un cicloturista lungo la Ciclabile del Naviglio della Martesana che, noto anche come Naviglio Piccolo, collega Milano al fiume Adda. A certificarlo è il 5° Rapporto Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) di Legambiente. Stiamo parlando di uno dei tratti ciclabili più redditizi d’Italia, insomma. Eppure, chi lo conosce sa che non è certo un percorso mozzafiato: attraversa l’hinterland milanese, affianca capannoni industriali e incrocia centri abitati densi. Ma funziona.
La domanda che sorge spontanea è: se questo succede lungo un canale urbano, cosa potrebbe accadere lungo il fiume Adda tra Lecco e la Valtellina, dove natura, storia e bellezza si fondono in un patrimonio paesaggistico unico? La Martesana è infatti solo l’inizio di un grande itinerario cicloturistico che si snoda lungo il corso dell’Adda, salendo verso Lecco, attraversando i laghi di Garlate e Olginate, per poi risalire in direzione della provincia di Sondrio. Un percorso già oggi frequentato da amatori e appassionati, ma privo di un sistema coordinato di promozione, infrastrutture e servizi.
Secondo il report di Legambiente i cicloturisti della Martesana sono giovani, spesso millennial, con reddito medio-alto, attenti alla sostenibilità, curiosi, rispettosi del territorio. Amano dormire in piccoli alberghi, assaggiare cibo tipico, scoprire i luoghi fuori dalle rotte classiche. E spendono. Bene. Dunque non un turismo invasivo o mordi e fuggi, ma un motore di economia diffusa, capace di far vivere i centri minori, allungare le stagioni, creare nuove imprese.
Ciò che manca all’asse Lecco-Sondrio sono servizi, segnaletica, app, mappe, trasporti integrati, cura. Basti pensare al caso della frana che ha colpito l’alzaia dell’Adda, tra la centrale Bertini e la Conca Madre, nel cuore del Parco Adda Nord, interrompendo la percorribilità della ciclabile. Regione Lombardia ha stanziato un milione e mezzo di euro per la riparazione del danno, ma a distanza di un anno poco è stato fatto.
E oggi, in un momento in cui Lecco e Sondrio sembrano quasi contendersi Colico, il cicloturismo potrebbe essere il vero terreno di collaborazione e sviluppo condiviso.
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