Civate: i vandali assaltano l’oratorio

L’episodio nel pomeriggio di Santo Stefano mentre era in corso la tombolata

Civate

L’oratorio di Civate è stato nuovamente lo scenario di intemperanze da parte di giovani, che peraltro hanno agito nuovamente senza aspettare il buio. È successo nel pomeriggio di Santo Stefano, quando in gruppo hanno tentato di introdursi nel centro parrocchiale chiuso. A peggiorare le cose è stato indubbiamente il loro elevato numero. Come ha riferito lo stesso parroco, don Luca Civardi, «un gruppo di circa 20 ragazzi ha scavalcato il cancello dell’oratorio e ha deciso di usare il campo da calcio, senza chiedere il permesso a nessuno. Stavamo vivendo la gioia della tombolata natalizia e i bambini stavano arrivando a ritirare i primi».

Nelle immagini dell’impianto di videosorveglianza dell’oratorio si vede distintamente proprio il parroco, impegnato in prima persona ad allontanare i ragazzi. «Le parole di insulto (in lingua straniera), gli sputi e la mancanza di rispetto - ha sottolineato il sacerdote - sono una caratteristica che li accompagna. Non sono residenti a Civate. Perché la maleducazione e la strafottenza deve rovinare anche giornate come questa? É possibile chiedere un po’ di rispetto?». La comunità dei fedeli, coinvolta nell’accaduto attraverso i social, ha reagito con numerosi commenti, perlopiù fortemente indignati e diretti a rimarcare il fatto che i giovani non fossero, appunto, italiani.

Altri cittadini hanno invocato l’intervento delle autorità. Da parte sua, don Luca ha ribadito che «le denunce sono sempre state fatte, anche nelle circostanze precedenti. Le forze dell’ordine e le autorità pubbliche sono sempre state coinvolte». Lo scorso ottobre, accompagnato dal sindaco, Angelo Isella, don Luca si era infatti recato prontamente nella caserma dei carabinieri per sporgere denuncia contro gli ignoti autori di un gesto, oltraggioso oltre che vandalico, compiuto ai danni della facciata della chiesa. Infatti, da piazza Antichi padri - che pure è pressoché circondata da abitazioni - qualcuno aveva intrapreso indisturbato il lancio di frutta contro il muro; in particolare, si era trattato di melograni, rinvenuti poi alla base dell’edificio sacro si cui avevano lasciato ovviamente segni evidenti. La scorsa estate il parroco aveva imboccato invece la via del perdono dopo un primo episodio avvenuto in oratorio dove una mattina, alle 5.15, un gruppetto di sei ragazzi si era introdotto fermandosi per circa un’ora sul campo di calcio, senza rispettare i cancelli chiusi e la natura del luogo, lasciando dietro di sé spazzatura e tanta amarezza. Alle 6.30 i ragazzi se ne erano andati. Per il sindaco, Angelo Isella, è chiaro che, prima di tutto, ci vuole il rispetto per le cose altrui e altrettanto per la cosa anche pubblica, che è fondamentale, insieme a un po’ di buonsenso ed educazione».

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