
Cronaca / Circondario
Giovedì 11 Settembre 2025
Ex area Safilo, il sindaco Maggi: «Non vorremmo insediamenti industriali»
Il primo cittadino di Vercurago chiarisce la posizione dell’amministrazione: l’area è privata e sotto curatela fallimentare, sarà Regione Lombardia a definirne la destinazione una volta conclusa la bonifica
Vercurago
Mai più insediamenti industriali nell’ex area Safilo. Ma su che cosa potrà essere realizzato, il Comune non ha al momento voce in capitolo.
Il sindaco Roberto Maggi ricorda che l’area è privata e, al momento, nelle mani del curatore fallimentare. Di conseguenza, non spetta al Comune decidere che cosa vi si potrà fare.
«Solo dopo che sarà stata bonificata e, probabilmente, messa all’asta, in base ai limiti imposti da Arpa, potremo vedere con il futuro proprietario in che modo utilizzarla».
Per quanto riguarda i timori di Vercurago Ideale, che ha presentato un’interrogazione, il sindaco è rassicurante: «Le intenzioni di questa amministrazione, e delle precedenti, di impedire nuovi insediamenti industriali nell’area sono state chiaramente indicate nel piano integrato di intervento che insisteva sull’area dal 2007 e quindi nel piano di governo del territorio vigente, con i relativi vincoli, e ribadite, in modo più specifico, dall’analisi di rischio di Arpa del 2023».
Fatte queste premesse, Maggi rammenta alcuni dati di fatto. Anzitutto, «l’area è di proprietà di privati e in gestione al curatore fallimentare». Le decisioni, quindi, non sono in capo all’amministrazione comunale. Tanto più che «al momento non c’è alcuna indicazione che possa essere ceduta al Comune». Spetterà a Regione Lombardia, «al termine della bonifica e in base alle nuove caratteristiche dell’area» indicare «i parametri per una sua corretta destinazione urbanistica».
In buona sostanza, fintanto che la bonifica non sarà ultimata, «non si potrà attivare alcuna decisione». Solo successivamente, «si potranno introdurre le opportune modifiche al Pgt perché l’area, sicuramente di pregio, possa essere utilizzata nel miglior modo possibile e possibilmente fruita anche dai nostri cittadini».
Nella sua risposta al gruppo di opposizione, il sindaco fa riferimento anche al tipo di interventi che saranno effettuati nel corso della bonifica: «La contaminazione da idrocarburi o altri inquinanti chimici è già stata, per la maggior parte, risolta nel 2007 e rimane prioritaria la problematica legata alla presenza di amianto, peraltro immobilizzato nel terreno. Per questo problema è stato messo a punto il piano più sostenibile sia economicamente che dal punto di vista ambientale. Infatti, la “messa in sicurezza permanente” di alcune aree è sicuramente meno rischiosa rispetto alla movimentazione dei materiali per la loro rimozione e ripristina l’utilizzo della superficie».
Quanto alla futura destinazione, Maggi non può che limitarsi a esprimere un desiderio: «Il piano integrato di intervento, che prevedeva una parte residenziale e una turistica, non potrà più essere attuato. Potranno essere realizzate soltanto infrastrutture superficiali, di tipo turistico, che non necessitano di fondamenta. Quali e di che tipo, lo stabilirà Regione Lombardia. Il mio auspicio è che possa esservi realizzato qualcosa che permetta la fruizione da parte della cittadinanza, in particolare per quello che riguarda la spiaggia e la darsena».
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