Cronaca / Circondario
Lunedì 29 Dicembre 2025
Fondazione Lavello, la nomina di Donadoni è in forse: cosa succede
A Calolziocorte si riapre la partita per la presidenza. Circolano voci di un passo indietro del designato, forse per motivi politici.
Calolziocorte
La partita per il Consiglio di amministrazione della Fondazione di Santa Maria del Lavello, a Calolziocorte, che sembrava ormai definita, potrebbe riaprirsi.
A quasi due settimane dalla nomina, Pierluigi Donadoni non avrebbe infatti ancora accettato l’incarico di presidente.
Proprio per questo, a distanza di diversi giorni dalla scelta compiuta da Alessandra Hofmann, presidente della Provincia di Lecco, Donadoni non avrebbe rilasciato alcuna dichiarazione né sottoscritto comunicati ufficiali. Un silenzio che sorprende, considerato il suo profilo professionale di pubblicitario e la lunga esperienza nel mondo della comunicazione. La mancata presa di posizione lascia dunque intendere che possano esserci motivazioni precise.
Da alcuni giorni, infatti, circolano voci secondo cui l’avvicendamento alla guida della fondazione, dato per acquisito due settimane fa, sarebbe tornato in discussione. Non è chiaro cosa sia mutato rispetto allo scorso ottobre, quando Donadoni aveva presentato la propria candidatura rispondendo alla manifestazione di interesse indetta dalla Provincia di Lecco.
Potrebbero essere intervenuti motivi personali o professionali. Oppure, ipotesi ritenuta più plausibile, potrebbe essere cambiato il quadro politico lecchese nel quale si collocano le scelte che riguardano lo scacchiere della Fondazione. Donadoni, come il suo predecessore Roberto Monteleone, sarebbe stato indicato dalla Lega. Tuttavia, rispetto all’ex presidente, potrebbe essere percepito come meno allineato alle indicazioni politiche e quindi meno controllabile.
Per questo, c’è chi legge nel suo tentennamento il tentativo di accompagnarlo verso una rinuncia, così da riportare la scelta su Monteleone o su un terzo nome. La manifestazione di interesse, del resto, non era vincolante. La Provincia potrebbe quindi individuare un candidato alternativo che non incontri le stesse resistenze emerse, in particolare, all’interno di Fratelli d’Italia nel caso di un possibile reincarico di Monteleone.
Un nodo complesso che difficilmente verrà sciolto entro la fine dell’anno. Con ogni probabilità serviranno ancora una decina di giorni per chiarire da chi sarà composto, oltre a Gianluigi Valsecchi e Giulio De Capitani, il nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione Monastero del Lavello. Salvo colpi di scena, sarà l’Epifania a dissipare i dubbi e a stabilire se con il 2026 si aprirà una fase di reale discontinuità ai vertici della Fondazione, chiamata ad affrontare i problemi ereditati dalla gestione precedente, oppure se si proseguirà nel segno della continuità con un secondo mandato triennale affidato a Monteleone.
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