Galbiate: trecento firme per tutelare i cubetti di porfido

Il tema dell’asfalto nel centro storico, invece, riguarda principalmente Galbiate: «L’idea di questa amministrazione - ricorda “Galbiate riparte” - è quella di sostituire, a poco a poco, tutta la pavimentazione di pregio in porfido, compresa piazza Don Gnocchi, oltre che in vie come Filanda Maggiore»

Galbiate

Sono circa 300 le firme raccolte dall’opposizione politica “Galbiate riparte” contro la sostituzione del porfido con l’asfalto all’interno del centro storico di Galbiate, decisa dall’ amministrazione comunale.

Inoltre, la minoranza di centrosinistra comincia a tirare le somme anche del sondaggio organizzato nella frazione di Bartesate per quanto riguarda il possibile riutilizzo dello stabile precedentemente sede della scuola materna (trasferita da qualche tempo a Villa Vergano). Rende noto il gruppo, rappresentato in consiglio comunale da Attilio Tentori e Reginella Riva: «A breve condivideremo l’esito; intanto, la risposta dei cittadini è stata molto positiva: su 210 questionari distribuiti, abbiamo già ricevuto quasi 150 riscontri. Nel ringraziare tutti i numerosi cittadini di Bartesate che hanno partecipato, invitiamo chi non lo avesse ancora fatto a compilare il volantino inquadrando il QR code pubblicato sui nostri canali social oppure imbucandolo fisicamente nel formato cartaceo, nella cassetta della posta di Erica Colombo, in via Mozzana 7 a Bartesate».

Le “urne”, per quanto riguarda Bartesate, si chiuderanno lunedì, 12 maggio. Il questionario propone la trasformazione della ex scuola in «sala lettura, spazio di aggregazione per anziani; per corsi di yoga, ginnastica dolce; sala civica e del Consiglio di frazione; area attrezzata con ripristino della cucina, per incontri conviviali dei cittadini e parchetto giochi per bambini; studio medico e infermieristico»; inoltre, nella scheda c’è spazio per altre indicazioni.

«Dal 2022 - ricorda l’opposizione - il Comune ha chiuso definitivamente la scuola dell’infanzia di Bartesate. L’edificio che la ospitava, pur essendo in buone condizioni e idoneo ad accogliere altri servizi, da allora di fatto è inutilizzato. Riteniamo che ciò sia uno spreco di risorse, anche perché tale abbandono finisce per favorirne il degrado. Viceversa, questi spazi potrebbero essere utilizzati per erogare servizi sia ai residenti della frazione di Bartesate sia a vantaggio di tutta la comunità galbiatese».

Il tema dell’asfalto nel centro storico, invece, riguarda principalmente Galbiate: «L’idea di questa amministrazione - ricorda “Galbiate riparte” - è quella di sostituire, a poco a poco, tutta la pavimentazione di pregio in porfido, compresa piazza Don Gnocchi, oltre che in vie come Filanda Maggiore (mantenendo in porfido solo i marciapiedi)». La posizione dell’amministrazione comunale è stata già riassunta dal capogruppo Matteo Magni: «Dove c’è transito, l’asfalto è meglio. È una scelta dettata da motivi anzitutto, di sicurezza. Basta un minimo di pioggia e il porfido si rivela pericoloso. Poi, il porfido subisce un degrado molto più rapido dell’asfalto, per le riparazioni richiede investimenti e tempi di esecuzione elevati. Abbiamo la responsabilità di spendere bene i soldi pubblici. Programmando le ripavimentazioni in asfalto, possiamo garantirne di più: invece, col prezzo del porfido, le risorse necessarie sono tali da doverci limitare a una strada soltanto, tralasciando le altre, alcune delle quali urgenti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA