I bambini cancellano le scritte oscene al parco di Valmadrera: «Serve più rispetto»

Alcune scritte volgari comparse nei giorni scorsi nel parco di via Casnedi sono state rimosse anche grazie all’impegno dei più piccoli. Resta l’indignazione. Il sindaco Colombo: «Troveremo i responsabili, abbiamo 130 telecamere e sembra che non bastino»

Valmadrera

I bambini hanno ripulito i giochi in plastica nel parco di via Casnedi: alcune delle scritte oscene, tracciate nei giorni scorsi con un pennarello nero sugli scivoli del vasto giardino pubblico, sono scomparse anche grazie al loro impegno. I piccoli frequentatori dell’area hanno infatti rimosso nomi e disegni dalle superfici in plastica, mentre per altri punti del parco – come le piastrelle del bagno pubblico – è intervenuto il personale incaricato dal Comune.

In definitiva, dunque, non resta molto – ma sicuramente l’indignazione – dopo il raid vandalico denunciato da alcune mamme e riferito anche dal sindaco Cesare Colombo nell’ultima seduta del consiglio comunale.

Mani ignote, probabilmente adolescenti, avevano vergato immagini oscene accompagnate dai nomi di alcuni bambini, sugli scivoli e sulle pareti del nuovo bagno. A distanza di alcuni giorni, disegni e soprattutto nomi sono stati cancellati anche grazie all’intervento spontaneo dei più piccoli, che si sono attivati per rimuovere i riferimenti agli amichetti. Le famiglie parlano di «un fatto comunque traumatico»: i nomi dei bambini erano infatti accostati a immagini a sfondo sessuale.

Il parco di via Casnedi resta tuttavia imbrattato in parte: le scritte sul muro del bagno non possono essere rimosse facilmente come quelle su plastica e piastrelle. A queste si aggiungono i segni di vecchi atti vandalici, soprattutto all’interno della casetta delle bambole.

Il sindaco Colombo, in consiglio comunale, ha dichiarato: «Il parco di via Casnedi è dotato di videosorveglianza, pertanto individueremo i responsabili e pagheranno; se sono minorenni, pagheranno i loro genitori. In ogni caso, abbiamo 130 telecamere a Valmadrera, e sembra che non bastino mai e ce ne voglia una in ogni angolo. È ora di finirla: la vera arma è il rispetto e l’educazione. Rivolgo quindi un appello a segnalare sempre quando si notano comportamenti scorretti verso il patrimonio anche collettivo, perché i soldi pubblici vengono sprecati non quando il Comune fa le opere – più o meno condivise, come l’acquisto del vecchio mulino – bensì quando deve rincorrere il danneggiamento del patrimonio».

E ha concluso: «I bagni del giardino di via Casnedi hanno pochi mesi e rappresentano una struttura utile per chi usufruisce del giardino per giocare o partecipare alle manifestazioni. È inaccettabile che i cittadini debbano ritrovarsi esposti a oscenità o che il Comune debba continuamente spendere per ritinteggiare».

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