Il lago scende sotto -40: oltre questo limite si dovrebbe bloccare la navigazione, ma per ora si continua

Siccità L’Autorità di bacino: «Per ora andiamo avanti, valuteremo caso per caso». La speranza è tutta in quegli 1,6 milioni di metri cubi in più d’acqua in arrivo dalle riserve montane fino a fine mese.

Dopo giorni di discesa ieri pomeriggio il livello idrometrico a Malgrate è arrivato a meno 40 centimetri. Il Consorzio dell’Adda: «Non ci fermiamo, attesi stamattina milioni di metri cubi dagli invasi alpini».

Il limite critico oltre al quale la Navigazione entra in crisi è stato raggiunto, il dato è stato pubblicato sul portale del consorzio che regola i grandi laghi precisamente alle 16.30 e alle 17. Lo scarto è minimo, ma millimetri a parte la speranza è che da stamattina l’1,6 milioni di metri cubi in più in arrivo ogni giorno da questa settimana fino a fine mese dalle riserve montane diano respiro al lago. Le maggiori risorse promesse dalla Regione nel fine settimana, 4 milioni di metri cubi d’acqua tra sabato e domenica, con ogni evidenza non sono bastate. «L’acqua liberata dai monti impiega circa un giorno prima di scendere a valle nel lago – spiega Emanuele Mauri, presidente del Consorzio D’Adda – dunque speriamo di vedere da oggi i risultati del maggior apporto di acqua garantito dall’accordo regionale per luglio. In più ogni giorno scenderanno 1,6 milioni di metri cubi d’acqua in più. Nel mentre riduciamo ancora l’acqua in uscita, stiamo manovrando da giorni per diminuire il deflusso. Ci attendiamo una stabilità. Siamo in contatto con la Navigazione e nonostante qualche difficoltà riescono a garantire il servizio».

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Deroga richiesta dal Consorzio per poter continuare a navigare

Il Consorzio ha chiesto una deroga per scendere sotto ai 40 centimetri fatidici e per chiudere ancor di più i rubinetti verso la bassa. Dal Consorzio inoltre spiegano che formalmente il limite sotto lo zero idrometrico non va misurato a Malgrate, ma al Fortilizio di Lecco dove c’è ancora un minimo scarto. Contrariamente però a quanto pubblicato e sostenuto dallo stesso Consorzio. «Ma la sostanza non cambia – dice Franco Binaghi, direttore dell’Autorità di bacino – la situazione è gravissima, millimetro più, millimetro meno. Per il momento nonostante i 40 centimetri nessuno ha evocato lo stop delle imbarcazioni. Abbiamo supportato Navigazione per dragare gli scali più critici. Il limite non è così puntuale, ma va valutato caso per caso. Vediamo nelle prossime ore se il lago si abbassa ancora».

La Navigazione stessa conferma che ieri è riuscita a garantire il servizio. Il monitoraggio è quotidiano. Il limite tecnico viene definito dal comandante del mezzo insieme al personale professionista navigante guardando alla sicurezza dell’approdo.

«La situazione in Lombardia è molto preoccupante»

«Si è sempre guardato al limite di Malgrate – commenta l’ex direttore del Consorzio dell’Adda Gianni Del Pero, ora presidente di Wwf Lombardia – da cui discendono le obbligazioni sulla regolazione del lago. Comunque, indipendentemente dalla manovre per ridurre la fuoriuscita d’acqua siamo sotto ai 40 centimetri perché non è bastato l’apporto negli ultimi giorni promesso dagli invasi alpini. Detto che non è comunque sufficiente la quantità d’acqua annunciata in più per luglio, ne serve almeno il doppio per stabilizzare la situazione fino a fine mese».

Sul tema è tornato ieri a parlare l’assessore regionale agli enti locali Massimo Sertori.

«La situazione in Lombardia è molto preoccupante sia per quanto riguarda l’acqua a uso irriguo, sia per ciò che concerne i livelli dei laghi - ha detto Sertori - va sempre evidenziato che in questo momento abbiamo “zero neve” sulle montagne, quando in questo periodo lo scorso anno rilevavamo l’equivalente di 170 milioni di metri cubi di neve. Siamo al 61% in meno della risorsa idrica rispetto allo storico». Il settore dell’agricoltura è in difficoltà. «Da mesi stiamo lavorando per salvare almeno il primo raccolto - ha aggiunto l’assessore - e in quest’ottica, importantissimo è l’ultimo accordo che abbiamo fatto con i gestori idroelettrici».

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