
Cronaca / Circondario
Martedì 26 Agosto 2025
Malgrate: “La vita è bella”, parola del centenario Luigi Brusadelli
A 99 anni ha scritto la sua autobiografia. «I ricordi? Come i fagioli in una pentola: vengono a galla uno alla volta»
Malgrate
«Scrivere la propria biografia? È come una pentola di fagioli: a poco a poco, cominciano a venire a galla; così sono i ricordi»: Luigi Brusadelli ha 99 anni ed ha pubblicato il suo primo libro. «Ho avuto tre vite e proprio la terza - dice - è la più bella». Questo, “La vita è bella”, è anche il titolo di quello che non vuole, peraltro, essere solo una carrellata di ricordi: «Tutti i giorni - racconta Brusadelli - tuttora vado al Centro anziani di via Manzoni, o a fare la mia passeggiata a piedi fino al lungolago di Lecco, per guardare da lì lo splendido spettacolo di Malgrate illuminata dal sole; regolarmente, c’è chi, incontrandomi, fa: “Ciao Brusa, ci sei ancora?” Sì, rispondo, ci sono e con sempre più voglia di esserci: di essere parte di questa vita, di testimoniare e dare, per quanto posso, un esempio di quanto sia davvero meravigliosa. Ciò - sottolinea Brusadelli - è nel mio carattere ed è anche merito della mia famiglia, dei miei tre figli e specialmente di Etta, mentre mia moglie Teresina è purtroppo mancata un mese prima di poter festeggiare il 65esimo di matrimonio. Ecco: gratitudine - rimarca Brusadelli - è un’altra parola d’ordine, per me. Per questo è ricorrente nel libro: per esempio, mi sento grato verso le operatrici del Centro e, più in generale, verso tutti coloro che sento vicini e, naturalmente, verso la vita». Per la verità, la «prima vita» di Brusadelli non è stata facile: terzo di sette fratelli, ha perso la mamma a 9 anni.
La biografia racconta il gesto di generosità di una benefattrice, un’ex maestra dell’epoca, che si prese a cuore i bambini, in primis Luigi inserendolo nel rinomato convitto Artigianelli di Monza, dove il ragazzino apprese il mestiere di falegname: la sua seconda vita, rientrato a Malgrate, è stata dedicata al restauro di mobili antichi e alla realizzazione di arredi su disegno degli architetti, inanellando contratti e soddisfazioni professionali, relazioni di stima reciproca durature, dapprima come operaio in un laboratorio di Lecco, poi in proprio, infine trasmettendo competenza e passione ai due figli maschi, Filippo e Giovanni.
La «terza vita», Brusadelli la descrive mostrando la mano destra, sul cui dorso si intravvede ancora una cicatrice: «Da piccolo, mentre mia madre mi aveva in braccio, mi scottò per sbaglio con dell’acqua bollente: mi è rimasto questo segno, a forma di quadrifoglio, ricordo perpetuo della mamma e mio portafortuna. Carattere e caparbietà nell’andare avanti mi fanno dire a 99 anni che la vita è proprio bella e che l’ultimo periodo è il più bello di tutti, perché lo si apprezza di più. In gioventù, qui a Malgrate ho creato anche una compagnia teatrale: ci siamo divertiti e tuttora al Centro (dove sono il più anziano) mi piace fare un po’ l’intrattenitore, ma la mia esistenza è stata impostata tanto sul lavoro e sulla famiglia. Da ciò oggi traggo risultati e piacere, perché conservo le testimonianze delle creazioni che ho realizzato e ho collaborazione e amore da parte dei figli». La stesura della biografia è stata curata da Valeria Campagni (con un master in Metodologie auto-biografiche); dell’impaginazione si è occupato il figlio, Matteo Bonfanti, direttore di “Bergamo e Sport”.
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