
Cronaca / Circondario
Venerdì 31 Gennaio 2025
Oggiono: gli studenti chiedono un drive-in e più spazi di aggregazione
Oggiono
Per gli studenti dell’istituto superiore “Bachelet”, a Oggiono serve un “Drive in”: rispolverano un mito degli anni 60 del secolo scorso, il cinema all’aperto dove ci si recava in macchina. Inoltre - sempre per gli studenti - occorrono spazi di aggregazione per i giovani, ma al chiuso, «sul modello del Barycentro di Costa Masnaga o dello Spot di Galbiate». È emerso questo dall’incontro con il sindaco, Chiara Narciso e col presidente del “Fondo di comunità” di Oggiono, Alberto Lotti: la conferenza con gli alunni si è svolta proprio al “Bachelet” dove (come si è già riferito) è in corso una settimana di approfondimenti e progetti alternativi alla didattica tradizionale.
«L’idea di andare a scuola a presentare il Fondo, cioè un salvadanaio della città di Oggiono - dice il sindaco - era nata in occasione dell’assemblea annuale del Fondo stesso, lo scorso dicembre, alla quale aveva presenziato la dirigente scolastica, Anna Panzeri». Che cosa fare, ora, delle proposte lanciate dai ragazzi? «Il Fondo - hanno spiegato Narciso e Lotti - attualmente dispone di 23.000 euro, per progetti utili alla comunità e (benché la gran parte degli alunni del “Bachelet” non sia di Oggiono) già in precedenza la partecipazione della scuola a un concorso di idee è stata determinante per dare corso alla progettazione e poi, lo scorso anno, alla creazione del “parco lineare” in località Bersaglio, dove è stata ricavata anche una zona di incontro e per lezioni all’aperto, voluta proprio dagli studenti. La sfida dei luoghi di aggregazione che ci viene lanciata adesso è sicuramente interessante, ma - è stata la controproposta degli amministratori agli studenti - occorre dare poi disponibilità, oltre che idee: la cittadinanza attiva consiste non soltanto nel segnalare che cosa manca, o comunque serve, bensì anche nel prendersi poi cura di ciò che viene attuato.
Il “parco lineare” vede la partecipazione del gruppo “Oggiono per l’ambiente”; tra gli altri esempi, nelle immediate vicinanze c’è il parchetto per i cani, affidato a coloro che lo hanno richiesto. È positivo - hanno concluso il sindaco e il presidente - che le potenzialità del Fondo vengano conosciute e apprezzate dai giovani, ma occorre fare un passo oltre, verso l’impegno diretto, che implica dire che cosa si è disposti in prima persona a fare, se la risorsa suggerita venisse creata e messa a disposizione». Il Fondo è nato da un lascito di Gianfranco Brambilla, ex dipendente municipale che, alla propria morte, donò 10mila euro al Comune, moltiplicati poi da successivi contributi: il Fondo appartiene alla “Fondazione Comunitaria Lecchese”. Le esperienze finanziate finora sono state l’iniziativa post Covid “PranziAmo assieme”, col coinvolgimento di numerosi cittadini e associazioni in Villa Sironi; il gruppo giovanile Ogvn; il murales “Street Art”, sempre dell’istituto superiore “Bachelet”; un corso per mediatori culturali proposto dall’associazione “Bondeko”; “AllenaMente” rivolto agli anziani, per mantenerne le capacità cognitive; la collaborazione alla mostra su Marco D’Oggiono in municipio.
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