Pescate, scritte pro-Pal contro la Invernizzi. Il sindaco: «Menzogne»

Ignoti imbrattano via Belvedere e prendono di mira la Invernizzi Presse, associandola al conflitto in Medio Oriente. De Capitani: «Gesto intollerabile».

Pescate

Nuove scritte pro Palestina e contro la storica azienda Invernizzi Presse, che secondo i graffitari sarebbe associata alla guerra in Medio Oriente. E poi scritte rivolte al sindaco Dante De Capitani, che però non sono state completate perché gli autori sono fuggiti, temendo di essere scoperti.

Sono tornati a colpire a Pescate anonimi graffitari, che già altre volte avevano realizzato scritte inneggianti la Palestina libera, su muri e strade del paese. Era accaduto anche il giorno in cui passava nel Lecchese la tappa del Giro d’Italia.

Le scritte sono state realizzate nella notte tra lunedì e martedì in via Belvedere, proprio fuori dalla storica azienda e sulla carreggiata. Il primo cittadino ha subito segnalato l’accaduto alle Forze dell’ordine, fornito testimonianze ed elementi utili alle indagini.

Ma De Capitani sbotta: «È ora di finirla con queste menzogne. La gentaglia che viene a scrivere queste assurdità a Pescate sappia che simili comportamenti qui non sono tollerati. Appena le Forze dell’Ordine avranno completato i rilievi di rito, provvederemo subito a far cancellare le scritte poste in prossimità della storica azienda di via Belvedere». E aggiunge: «Non è la prima volta che accade e non è la prima volta nemmeno che la Invernizzi Presse, ditta storica di Pescate, viene associata alla guerra in Palestina. Ho portato stamattina la mia solidarietà ai responsabili della ditta, di cui conoscevo personalmente la fondatrice Laura Maggi Invernizzi, imprenditrice illuminata e già consigliere comunale a Pescate».

I responsabili delle scritte realizzate con le bombolette spray hanno agito di notte e con il volto travisato. «Testimoni mi hanno riferito che erano tre persone incappucciate e che hanno agito verso mezzanotte. Hanno avuto un pensiero anche per me, visto che sull’asfalto mi stavano dedicando una frase, ma evidentemente non hanno fatto in tempo a finire perché disturbati nel loro intento. In ogni modo, anche se avevano i cappucci, hanno lasciato tracce evidenti della loro presenza, per cui credo che non sarà difficile per le Forze dell’Ordine risalire alla loro identità» conclude.

Solo pochi giorni fa, un’altra mano ignota se l’era già presa contro il primo cittadino di Pescate. In quel caso era stato scritto con il pennarello, su un cartello di divieto di raccolte delle olive, in un parco del paese: “Sei un pirla, non sceriffo”. De Capitani ha così commentato: «Dopo la scritta “Fascista” sulla facciata del municipio, la scritta “Ciccione Hitler” sul cartello nel parco Torrette, le scritte naziste su un edificio di Lecco, le scritte “Sei solo chiacchiere e distintivo” degli anarchici di Lecco, questa è già più discreta. Ma come tutte le scritte, subito eliminata».

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