Scontro in Regione sulla Lecco-Bergamo

Il consigliere del PD Gianmario Fragomeli propone un percorso alternativo, ma il sottosegretario Mauro Piazza (Lega) lo critica per incoerenza.

Calolziocorte

Scontro in Regione sulla Lecco-Bergamo. Da un lato Gianmario Fragomeli, consigliere PD, che chiede di valutare un’alternativa ai tre tracciati già individuati; dall’altra, invece, Mauro Piazza, sottosegretario della Lega, che ricorda come, quando stava in Parlamento, mai Fragomeli avesse obiettato sul progetto che oggi invece vorrebbe cestinare.

La scintilla che ha dato fuoco alle polveri arriva dalle recenti dichiarazioni dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Claudia Maria Terzi, che ha risposto picche al comitato cittadini che chiedeva di valutare un tracciato alternativo a monte.

Per Fragomeli, la risposta arrivata dal Pirellone rappresenta «l’ennesima chiusura» di «valutare un percorso alternativo all’attuale con la possibilità di accorciare i tempi della realizzazione della Lecco–Bergamo, sostituendo gli attuali due lotti in un solo unico lotto di lavori che attraversi Calolziocorte, fino ad arrivare al ponte Cesare Cantù».

E sostiene che non è vero che non ci sono i tempi. «Le motivazioni addotte dalla Terzi sono confutabili». «Abbiamo buttato via 7 mesi ma, se non perdiamo ulteriore tempo, possiamo ancora fare uno studio progettuale alternativo», sostiene.

Questo, in fondo, è quando chiede il territorio. «Un’ipotesi... supportata da 2.700 firme di residenti e non presa minimamente in considerazione dagli enti nazionali e regionali».

La replica, come detto, non è arrivata dalla Terzi ma da Mauro Piazza, che ha evidenziato il diverso atteggiamento di Fragomeli nei confronti dell’opera pubblica quando era in Parlamento e ora, che invece siede in Regione.

«Quando l’onorevole era “nella stanza dei bottoni”, con ministri delle Infrastrutture del suo stesso partito, non ha mai sollevato il tema di un tracciato alternativo.

Nei suoi comunicati stampa non vi è neppure un accenno a una revisione del progetto. Anzi, solo grandi annunci e toni trionfalistici sulla “ripartenza della progettazione esecutiva” e addirittura sulla “ripartenza del cantiere di Chiuso”, che - a suo dire - avrebbe garantito il completamento del tunnel di Vercurago e un miglioramento della viabilità locale da Calolziocorte verso Lecco».

Piazza, insieme al vice presidente provinciale Mattia Micheli, osserva che nei vecchi comunicati non c’è «nessun dubbio, nessun accenno, nessuna traccia di “ascolto del territorio”», come avviene oggi.

«Si può anche riderci sopra, ma la verità è che è drammatico cambiare posizione su un’opera strategica solo in base al colore politico del ministro di turno. Noi - conclude - preferiamo continuare a difendere la necessità di realizzare la Lecco–Bergamo con serietà e concretezza».

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