Teleriscaldamento: ultimi passi a Malgrate

Entro l’8 novembre sarà ultimata la posa dei tubi sull’ex SS639 , poi gli interventi si sposteranno sul ponte Kennedy. «Contiamo di completare il viadotto entro fine novembre – ha spiegato Fabio Fidanza, project manager di Acinque –. I tubi passeranno sotto il marciapiede»

Lecco - Malgrate

Entro l’8 novembre la posa dei tubi del teleriscaldamento sull’ex ss639 a Malgrate sarà completata. Dopodiché si passerà al ponte Kennedy. «Contiamo di completare l’intervento sul viadotto entro fine novembre – ha spiegato Fabio Fidanza, project manager del teleriscaldamento per Acinque –. I tubi saranno posati sotto il marciapiede quindi non ci saranno impatti significativi sulla viabilità. A quel punto la posa dei 12 chilometri principali della rete sarà completata. Entro il 2027 prevediamo di posare altri quattro chilometri di rete funzionali ad intercettare ulteriori nuove utenze».

Nel frattempo dovrebbero essere realizzati anche i due collegamenti sotto la ferrovia, in particolare quello tra il polo del Caleotto e la rete del teleriscaldamento posta dall’altro lato dei binari all’altezza di via Badoni. Secondo l’ingegner Fidanza, l’autorizzazione di Rete ferroviaria italiana per lo svolgimento di quest’intervento arriverà nei primi mesi del 2026.

«Le utenze, pubbliche e private, potenzialmente allacciabili – ha aggiunto Gianni Chighine, amministratore delegato di Acinque energy greenway – sono 8055, pari a circa 20mila “abitanti equivalenti”. Attualmente sono già allacciate e alimentate 40 utenze tra Valmadrera e Malgrate e venti utenze a Lecco. Le utenze già allacciate e quelle al momento interessate, a cui è stata fatta un’offerta, valgono il 60% della potenza complessiva del progetto. In base all’esperienza maturata nella gestione del teleriscaldamento a Varese, Como e Monza, prevediamo che serviranno due anni dalla fine della realizzazione degli impianti per arrivare a stipulare un numero di contratti tale da saturare la rete».

La previsione di Acinque Energy Greenway è che la realizzazione della centrale termica del Caleotto e la posa degli ultimi quattro chilometri di rete possano essere completate entro la stagione termica 2027–2028. Proprio il 2027, del resto, è la scadenza fissata per l’ultimazione dei lavori dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il quale ha erogato un contributo da 12 milioni di euro, su un investimento complessivo per il teleriscaldamento lecchese da 50 milioni di euro, dopo che il progetto era uscito dalla lista degli interventi finanziati dal Pnrr.

«Il Caleotto sta conducendo delle attività al suo interno al fine di rendere disponibile il calore recuperato dai cascami termici del forno già da questa stagione termica» ha spiegato Fidanza.

Le due caldaie provvisorie, chiaramente visibili vicino alla rotonda di via Fiandra all’uscita dalla ss36, servono come soluzione di backup e per gestire i picchi di utilizzo nell’attesa della creazione della centrale di cogenerazione vera e propria. Le stesse strutture saranno trasferite nel nuovo impianto una volta pronto tra due anni.

Rispetto alla domanda su cosa accadrebbe qualora l’acciaieria del Caleotto smettesse di funzionare, i vertici di Acinque hanno ricordato come l’impegno sull’alimentare i poli di produzione di calore con biometano entro il 2032 azzererà l’impronta carbonica dell’intero sistema.

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