Tuffi vietati a Malgrate: Vassena chiede più rispetto delle regole

Il consigliere di minoranza denuncia la pericolosità dei tuffi dal pontile in piazza Garibaldi e chiede una risposta collettiva per la sicurezza e il decoro.

Malgrate

«Continua una stagione che, a Malgrate, sta trascorrendo tra le contraddizioni»: lo dichiara il consigliere comunale della minoranza di centrodestra Marco Vassena, esponente di “Insieme per Malgrate”. L’argomento all’ordine del giorno sono i tuffi, documentati anche l’altro giorno in pieno centro: finora il lungolago di Malgrate era salito alla ribalta delle cronache principalmente per il disturbo alla quiete e al decoro da parte delle frotte di bagnanti e dei giovani che trasformavano le aiuole in campi da calcio.

Quest’anno l’emergenza principale sono i bagni, in punti pericolosi e non balneabili. Il consigliere Vassena mette in luce un aspetto ulteriore: «Vediamo il coraggio della polizia locale scontrarsi con l’indifferenza di chi ignora le regole e il rispetto. Serve una risposta da parte non solo dell’amministrazione comunale, ma anche collettiva, per restituire dignità agli spazi pubblici e promuovere una cultura civica condivisa che dia garanzia di tenuta delle regole e dei divieti, anche sul lungo periodo e non soltanto nel breve tempo in cui le autorità arrivano e si scatena il fuggi fuggi, ricominciando poi, di lì a poco, tutto daccapo».

Poiché il prato a lago prospiciente Parè di Valmadrera è presidiato dalla Guardia Costiera Ausiliaria, gli appassionati dei tuffi proibiti vanno altrove in cerca di adrenalina: Malgrate è diventata la nuova meta, oltre al Moregallo, al di là delle gallerie, in territorio di Mandello. Mentre qui, però, la località è isolata sulla strada per Bellagio, a Malgrate i tuffi avvengono appunto nel pieno centro storico, principalmente dal pontile di attracco delle imbarcazioni davanti alla pergola di piazza Garibaldi. A Malgrate il pontile è poco visibile dalla strada e, quindi, meno facilmente controllabile dalle pattuglie della polizia locale di passaggio. Più sfidante ancora è tuffarsi dalla colonna dell’antica darsena: alta sul lago, la struttura offre uno stretto passaggio e una ridotta, scivolosa superficie in pietra a chi tenta l’impresa, per giunta qui con pochi istanti a disposizione prima di essere visto e doversi dileguare.

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