Variante Lecco-Bergamo: con 3.000 firme i comitati puntano alle istituzioni

Dopo oltre 3.000 firme raccolte, i comitati della Lecco-Bergamo chiedono a Comuni e Provincia di sostenere una mozione per un quarto tracciato alternativo. A luglio la proposta approderà nelle sedi istituzionali

Lecco - Bergamo

Dopo avere coinvolto i cittadini, chiedendo loro di firmare la petizione, i due comitati della Lecco-Bergamo passano allo step successivo, rivolgendosi alle amministrazioni comunali e provinciali. A luglio, infatti, la battaglia per ottenere l’ipotesi di un quarto tracciato, rispetto ai tre già ipotizzati della variante alla Lecco-Bergamo approderà alle sedi istituzionali. «Abbiamo inviato la nostra mozione a dieci amministrazioni comunali della zona che si sono tutte dichiarate disposte a discuterla. Faremo lo stesso anche con la Provincia di Lecco», spiega Paolo Cola, presidente del comitato “Per una diversa Lecco-Bergamo”.

Per quanto riguarda i Comuni, la mozione è stata inviata ai primi cittadini dei territorio direttamente interessati dai lavori: a cominciare da Lecco, Vercurago, Calolziocorte, per proseguire con i territori della valle San Martino come Carenno, Monte Marenzo, Erve, Torre de Busi, senza dimenticare Olginate e quindi i paesi bergamaschi più vicini come Cisano e Caprino. Quindi, la Provincia di Lecco. Proprio per gli amministratori di Villa Locatelli lunedì si è svolga a Calolziocorte una riunione. «Abbiamo invitato i consiglieri di minoranza di Villa Locatelli perché l’ultima volta, a Chiuso, è intervenuto Mattia Micheli che ha sparato a zero. I consiglieri di minoranza si sono impegnati a portare la discussione sulla variante alla Lecco-Bergamo sul tavolo provinciale quanto prima».

La richiesta è nota. Attraverso la mozione, i membri dei due comitati chiedono al commissario straordinario Fabio Massimo Saldini, al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, alla Regione Lombardia e alle Province di Lecco e Bergamo «di prendere in considerazione una diversa ipotesi di tracciato che preveda la revisione degli ingressi e il completo attraversamento di Calolziocorte a monte e non a lago con uscita oltre la frazione di Sala nell’ottica del completamento dell’asse viario Lecco e Bergamo e nel rispetto delle peculiarità del territorio». Richieste sostenute da migliaia di cittadini, che nelle scorse settimane hanno firmato la petizione. «Per quello che ci riguarda - afferma Cola - siamo oltre le 2.100 firme».

Non si sbilancia invece in previsioni Luca Dossi, presidente del “Comitato di Chiuso”. «Ciascuno di noi ha preso fogli e li sta facendo firmare. Ci siamo dati come limite la fine del mese. A quel punto, faremo i conti». Si parla comunque di centinaia di firme che, sommate a quelle raccolte dai calolziesi, portano il totale a 3 mila firme. «Sabato - annuncia Cola - organizzeremo l’ultimo banchetto in piazza Vittorio Veneto. Andare oltre non ha senso. Abbiamo già raccolto un numero sufficiente di firme». Successivamente, come detto, si passerà alla fase successiva, con le discussioni nelle aule consigliari in modo che, alle richieste dei cittadini, si aggiungano eventualmente anche quelle degli amministratori.

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