Variante Lecco-Bergamo, discussione in Regione il 27 marzo

«Vorremmo convincere Regione Lombardia che sarebbe meglio eseguire un solo lotto, che colleghi Chiuso con Sala» sostiene Paolo Cola, a capo del comitato calolziese “Insieme per una diversa Lecco-Bergamo”

Calolziocorte

La questione della variante alla Lecco-Bergamo sarà discussa dai commissari della commissione V Territorio infrastrutture e mobilità di Regione Lombardia il prossimo 27 marzo. Il presidente Jonathan Lobati ha infatti convocato la seduta sull’importante infrastruttura attesa dal territorio lecchese come richiesto dal consigliere regionale Gianmario Fragomeli, sollecitato dal comitato calolziose “Insieme per una diversa Lecco-Bergamo”.

A una quindicina di giorni dalla presentazione ufficiale, gli aderenti al comitato guidato da Paolo Cola sono un centinaio ma secondo il presidente «dovrebbero aderire tutti i cittadini di Calolziocorte, dal momento che le conseguenze dell’intervento saranno sull’intera città». Due gli obiettivi che il comitato si è prefissato in vista dell’appuntamento regionale di fine mese, che segnerà comunque solo l’ennesimo step verso l’apertura del cantiere.

«In primo luogo - precisa Cola - vorremmo convincere Regione Lombardia che sarebbe meglio eseguire un solo lotto, che colleghi Chiuso con Sala». Irrealistico? Niente affatto, sostiene Cola. Anzi. «Siamo convinti che realizzare un solo lotto costerebbe meno della somma dei costi dei due lotti San Gerolamo e Lavello. Per convincerli, miriamo a produrre un documento, sentendo professionisti come gli ingegneri del Politecnico, oppure convocare una tavola rotonda, a cui inviteremo i sindaci». Per Cola, c’è infatti ancora tempo per «rinsavire e fare una cosa ben fatta». E rammenta che «ad oggi ancora non c’è la totale copertura finanziaria del primo lotto per cui credo non basteranno i 253 milioni». Di conseguenza, «sarebbe meglio che i politici, che sono tutti della stessa parte, smettessero di speculare, come fanno ormai da vent’anni, sulla realizzazione di un pezzo di strada che non serve a nulla ma si sforzassero di costruire un tratto che davvero renda più veloce il collegamento di Lecco con Bergamo, sempre che giudichino importante questo intervento».

Tanti i dubbi sul tracciato individuato dallo studio di fattibilità di Anas. Tra questi, per esempio, il comitato evidenzia le possibili conseguenze sui pozzi che alimentano gli acquedotti da cui arriva l’acqua che esce dai rubinetti delle case dei cittadini di Calolziocorte e di Vercurago. «Uno dei rischi del tracciato individuato è che venga tagliata l’alimentazione ai pozzi sotterranei. In particolare, per quello che riguarda Calolziocorte, si parla del serbatoio di Macorna, da cui, per caduta, arriva l’acqua nel 70% delle case dei calolziesi. Rischi analoghi ci sono anche per i due pozzi di Vercurago».

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