
Bonicelli, tempi lunghi per il recupero. «Serve grande pazienza»
Dopo l’intervento alla quinta vertebra cervicale, si attendono sviluppi. La riabilitazione sarà lunga, valutate diverse strutture. «Purtroppo dobbiamo avere una pazienza che non è più consueta», spiega il presidente della GAL
Abbadia Lariana
La parola d’ordine è pazienza. Tanta pazienza dovranno averne Lorenzo Bonicelli e chi gli sta accanto. Pazienza in questa fase, in attesa che si riassorba l’edema intorno al midollo spinale, dopo l’operazione alla quinta vertebra cervicale fratturata a seguito della caduta avvenuta ormai una settimana fa durante la gara agli anelli alle Universiadi di Essen, in Germania. Pazienza per capire quando il campione 23enne di Abbadia Lariana potrà fare ritorno in Italia - attualmente è ricoverato al Policlinico universitario di Essen - e ancor più pazienza dovrà avere Lorenzo in prima persona durante la fase di riabilitazione, che sarà inevitabilmente lunga.
Concetto ribadito anche da Paolo Gilardoni, presidente della Ghislanzoni Gal che sta fornendo un encomiabile sostegno alla famiglia di Lorenzo: «Purtroppo dobbiamo avere una pazienza che non è più consueta, perché la fisiologia del corpo umano richiede tempi che vanno necessariamente rispettati». Cambiamenti sostanziali rispetto all’immediato post-operazione non ce ne sono stati, ma qualche piccolo passo avanti sì: «Il ragazzo è stabile e nella giornata di lunedì lo staff medico si è riunito per stabilire i passi da seguire in questa fase, ma decisioni particolari non sono state prese. Come ribadito più volte, bisogna aspettare che si riassorba l’edema per valutare come muoversi e questo non avverrà prima di qualche giorno». Di positivo c’è però che i momenti fuori dalla sedazione farmacologica aumentano di giorno in giorno, in base alle condizioni di Lorenzo: «Il primo risveglio era durato poco più di dieci minuti - spiega Gilardoni -. Seguendo la procedura standard, i medici hanno poi aumentato i momenti di veglia e la loro durata. Questo in base allo stato di agitazione di Lorenzo, che giorno dopo giorno sta prendendo una consapevolezza sempre maggiore della situazione e, come una persona qualsiasi, ha momenti nel corso della giornata di maggiore agitazione e stress e altri in cui è più tranquillo. L’obiettivo è quello di tenerlo sveglio il più possibile, ma sempre in base alla risposta emotiva di Lorenzo, perché l’importante è che non si agiti e che rimanga il più tranquillo possibile».
Niente di deciso anche per quanto riguarda la struttura che ospiterà Lorenzo per la riabilitazione: «Il nome di Villa Beretta a Costa Masnaga era stato il primo a circolare, sia per la sua alta specializzazione, sia perché è la più vicina. Ne sono state sentite anche altre a Milano e da valutare, oltre all’aspetto medico legato all’eccellenza della struttura, c’è l’aspetto logistico per la famiglia, perché sarà un percorso lungo da affrontare» conclude Gilardoni. Claudio Zubani
© RIPRODUZIONE RISERVATA