
Colico, il comitato del “no a Sondrio”:
«Ora la giunta è uscita allo scoperto,
è grave non voler fare il referendum»
La coordinatrice Silvia Paroli: «Lo sapevano tutti da che parte stavano fin dall’inizio. Ora sia fatta chiarezza e si esca da questa ambiguità. Resta il tentativo maldestro di apparire neutrali ed imparziali. I colichesi hanno diritto alla trasparenza e alla sincerità di chi amministra il paese»
Lecco
Il comitato “Colico resta a Lecco”, non ci sta. Dopo le dichiarazioni del vicesindaco Davide Ielardi e del sindaco Monica Gilardi, Silvia Paroli, coordinatrice del comitato che aveva appena annunciato che sarebbe ricorso ai servizi di un avvocato amministrativista, pur di vedersi riconosciuto lo strumento del referendum, sbotta: «Finalmente, l’amministrazione di Colico è dovuta uscire allo scoperto. Ha iniziato il vicesindaco Davide Ielardi, poi la sindaca Monica Gilardi e ora ci aspettiamo che anche gli altri membri della maggioranza facciano lo stesso. Comunque lo sapevano tutti da che parte stavano fin dall’inizio. Ora sia fatta chiarezza e si esca da questa ambiguità. Resta il tentativo maldestro di apparire neutrali ed imparziali. I colichesi hanno diritto alla trasparenza e alla sincerità di chi amministra il paese».
Per Paroli a questo punto si chiude il cerchio: «L’amministrazione Gilardi è d’accordo a trasferire il comune di Colico in Provincia di Sondrio, anche senza un referendum. È più sicuro far decidere al consiglio comunale, dove hanno la maggioranza e vincono facile. Il parere dei cittadini sembra non importare, basta dare una parvenza di democrazia con una semplice raccolta firme, condotta esercitando sui firmatari le loro pressioni o quelle degli imprenditori del comitato pro Sondrio, che spingono i propri dipendenti a firmare». Paroli torna sull’argomento referendum: «L’amministrazione Gilardi continua a dire di non poter indire un referendum per il cambio di provincia, ma è smentita dai fatti: referendum per la medesima causa sono già stati effettuati ed indetti da altre amministrazioni comunali, come a Comacchio (Ferrara), dove nel 2013 il consiglio comunale ha approvato un referendum proprio per il cambio di provincia. La raccolta firme è molto diversa dal voto segreto e libero di un referendum».
E per il comitato del No a Sondrio, è «altrettanto grave che l’amministrazione Gilardi sostenga la propaganda a favore del passaggio con Sondrio, quando è stato ampiamente dimostrato, con dati ed informazioni ufficiali, che quei vantaggi sono in gran parte infondati e che è stata montata una campagna per creare consenso». Silvia Paroli e il comitato della quale è coordinatrice temono ci sia il rischio che la decisione non sia democraticamente assunta dai cittadini colichesi: «I cittadini di Colico hanno diritto di essere considerati, rispettati ed ascoltati, non influenzati con la propaganda e le promesse di personalità politiche, i cui scopi restano ancora poco chiari. Abbiamo lottato tanto per la democrazia, purtroppo in questo caso la democrazia non sembra sovrana».
© RIPRODUZIONE RISERVATA