
Colico, dopo l’omicidio comunità incredula e spaventata: «Fatto gravissimo, servono risposte»

Colico
A raccontare della morte di Ioan Florea, ieri a Colico, era soltanto l’insolito via vai di mezzi dei carabinieri davanti alla proprietà di via Al Trivio, in cui mercoledì sera è stato ritrovato il corpo senza vita dell’elettricista.
La notizia dell’omicidio è stata diffusa ufficialmente solo attorno all’ora di pranzo e nel pomeriggio ben pochi ne parlavano. Persino al bar della stazione di servizio, che si trova a poche centinaia di metri dal magazzino dove si è consumata la tragedia, ora posto sotto sequestro, la faccenda non era al centro dell’attenzione. Nella vicina zona industriale nulla lasciava intendere che a breve distanza fosse stato commesso un delitto. Auto posteggiate fuori dalle aziende, operai impegnati a caricare o scaricare camion. Persino un giardiniere con il suo trattorino intento a tagliare l’erba appena sull’altro lato della strada rispetto a dove era posteggiata l’auto dei carabinieri, proprio davanti al cancello della proprietà dove Florea ha perso la vita.
Dietro questa immagine di apparente tranquillità, però, lo sgomento era forte. A farsene portavoce è stata Monica Gilardi, sindaco di Colico, che soltanto mercoledì commentava con preoccupazione il ritrovamento di armi in uno dei bivacchi allestiti dagli spacciatori di stupefacenti nei boschi del paese. Contattata attorno alle 15 di ieri, commentava: «Al momento non so assolutamente nulla di preciso sull’accaduto. Ho da poco letto la comunicazione diffusa dalla Procura di Lecco, ma non ho altre informazioni. Certo, questo fatto, che pare essere un omicidio, ci ha colti tutti in contropiede e ci lascia sgomenti». Unica certezza il fatto che Ioan Florea non fosse residente a Colico.
«Ciò non toglie che quanto successo sia un fatto gravissimo e viene da chiedersi che cosa ci sia dietro. Ovviamente il pensiero non può non andare ai recenti fatti di cronaca e alla questione dello spaccio. Tutto questo ci fa capire che nemmeno Colico vive sotto una campana di vetro». A esprimere preoccupazione è stato anche il gruppo di minoranza “Colico di Tutti” che, commentando la notizia sulla propria pagina Facebook, ha affermato: «Come tutti siamo estremamente preoccupati per l’accaduto. Il fatto è gravissimo, nulla del genere era mai accaduto a Colico. La nostra comunità è fortemente preoccupata e spaventata. Sarà ora importante apprendere il contesto in cui si è consumato l’omicidio». Intanto le indagini proseguono e a Colico si attendono risposte per ritrovare serenità. Anche perché questa volta i fatti si sono verificati, sì, in una zona periferica del paese – lungo via Al Trivio, a fianco del colorificio e sul lato opposto della via Nazionale rispetto alla zona industriale –, ma all’interno di una proprietà privata abitata da quelle che tutti in zona definiscono come brave persone e che nulla avrebbero a che fare con l’accaduto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA